Il concept iMac G4 affascina perché propone una versione completamente rinnovata di uno dei Mac più ricordati di sempre. Si tratta del mitico Mac soprannominato Luxo per la sua notevole somiglianza con la lampada dotata di personalità, protagonista di uno dei primissimi cortometraggi Pixar, personaggio poi diventato anche logo e mascotte della casa di produzione coronata da Steve Jobs e poi acquisita da Disney.
In realtà il concept iMac G4 mantiene sostanzialmente invariato il form factor del modello originale che Apple ha introdotto ben 17 anni fa, un design talmente moderno da risultare ancora attuale. Ritroviamo così la base arrotondata all’interno della quale sono ospitati tutte le componenti e che funge da sostegno per il braccio snodabile e dello schermo. Nessun computer tutto in uno, prima e dopo iMac G4 offre la stessa libertà di movimento e di regolazione dello schermo.
Ma se la visione complessiva rimane la stessa, cambiano tutti i materiali e le tecnologie impiegate. Il concept iMac G4 prevede infatti uno chassis in metallo color grigio siderale invece della plastica rigorosamente bianca, seguendo così l’evoluzione in termini di design e materiali avvenuta. Cupertino nel corso degli anni. Spariscono tutte le porte di collegamento e i connettori: sul retro è visibile solo il cavo di alimentazione.
Naturalmente anche mouse e tastiera sono wireless, ma qui la novità principale è la completa sostituzione dei tasti fisici con un panello OLED sul quale è mostrata una tastiera virtuale che cambia in base alle app utilizzate.
Tecnologia OLED che ritroviamo anche nello schermo. A differenza del modello originale del 2002 con schermo LCD allora avveniristico ma incastonato in ampie cornici di plastica bianca, nel concept iMac G4 troviamo un pannello spesso pochi millimetri e con bordi sottilissimi, soluzioni possibili solo grazie alla tecnologia OLED più recente.
Infine una curiosità sull’autore di questo intrigante concept iMac G4: il designer che lo ha immaginato si firma su Behance come Xhakomo Doda, nome orientaleggiante, ma dietro al quale si firma un nostro connazionale di Padova.