Il TD Pilot è fondamentalmente un telaio per i tablet Apple, che può adattarsi anche ad iPad Pro da 12,9 pollici e contiene altoparlanti di grandi dimensioni, una batteria estesa e un supporto per sedia a rotelle. E’ resistente all’acqua e alla polvere e presenta anche una “Finestra partner” secondaria sul retro che spiega cosa sta dicendo un utente di TD Pilot, e che mira a rendere la conversazione più naturale. Soprattutto, è dotato dell’ultimo sensore di tracciamento oculare di Tobii Dynavox, che consente ad un utente con disabilità di controllare iPad con gli occhi, anche al sole.
Il nuovo accessorio non è esattamente un territorio nuovo per l’azienda, che da anni produce popolari dispositivi di assistenza basati su Windows. Come riferisce il CEO Fredrik Ruben a Engadget, però, TD Pilot offre agli utenti con disabilità lo stesso tipo di flessibilità che hanno i non disabili.
Alcuni potrebbero non aver bisogno della piena potenza di un PC Windows, o forse preferirebbero semplicemente gestire l’interfaccia più semplice su un iPad. Gli utenti di TD Pilot potranno anche utilizzare il tracciamento oculare per giocare ad alcuni giochi per iPadOS, purché non richiedano movimenti estremamente rapidi
Sebbene Tobii Dynavox sia l’attuale leader di mercato nelle soluzioni di eye-tracking, il supporto per iPad è stato aggiunto prima da un’azienda più piccola: Skyle di Inclusive Technology, lanciato lo scorso anno.
Il prezzo di 2.995 dollari di Skyle è anche un vantaggio se l’assicurazione non copre i costi per TD Pilot, che se il CEO Ruben ha evidenziato che Tobii Dynavox ha già circa 400 contratti assicurativi e che i suoi dispositivi sono già coperti da Medicare e Medicaid. Senza assicurazione, tuttavia, il costo totale del TD Pilot potrebbe arrivare anche a 10.000 dollari, escluso il costo dell’iPad. Parte di tale costo andrebbe alla configurazione del dispositivo, oltre al pagamento del software di Tobii Dynavox.
La tecnologia assistiva ha certamente ancora molta strada da fare, nonostante alcuni progressi da parte di aziende come Microsoft e Google. Quest’ultimo passo in avanti è comunque incoraggiante, anche perché questo ha indotto Apple ad aprire il suo ecosistema restrittivo in nome dell’accessibilità.