Durante questo E3 2017, palcoscenico per i videogiochi che contano, Sony ha pensato anche ad iPhone e iPad, presentando una nuova serie di giochi chiamati “PlayLink”, che si concentrano su una particolare esperienza multiplayer, per unire giocatori PS4 e iOS. Il primo di questa serie prende il nome di “Hidden Agenda”, una avventura che unirà giocatori console e mobili per dare la caccia e fermare un serial killer.
La nuova linea di titoli PlayLink ha lo scopo di rendere più facile per i giocatori occasionali di provare titoli console. In questo modo il colosso spera di avvicinare la folta base di utenza App Store a piattaforme come Playstation, partendo quindi da giochi e interazioni semplici, per condurli via via su esperienza più profonde e complesse.
In Hidden Agenda, ad esempio, i giocatori PS4 e iOS collaboreranno insieme per controllare i personaggi, nel tentativo di catturare un serial killer noto come il “Trapper”. Usando iPhone o dispositivi Android come un “secondo schermo”, i giocatori saranno in grado di intervenire sull’azione di gioco, mediante semplici azioni. Sui piccoli schermi dei dispositivi mobili potrebbero anche apparire informazioni segrete, non condivise con i giocatori su console, così da rendere necessaria la collaborazione tra utenti per risolvere il caso.
Hidden Agenda non è comunque l’unico titolo della serie già annunciato: un altro prodotto PlayLink prenderà il nome di “That’s You!”, un quiz commedia che supporta fino a sei giocatori e propone oltre 1.000 domande diverse. Per celebrare il lancio di PlayLink, proprio quest’ultimo gioco si potrà scaricare gratis, a partire dal 4 luglio prossimo.
Tra gli altri titoli che combinano tra Ps4 e iOS, anche Knowledge is Power, un trivia game che supporterà fino a 6 giocatori, “Frantics”, una raccolta di mini giochi, e “SingStar Celebration”, dove i giocatori potranno utilizzare i propri smartphone per cantare, creando una band di massimo 8 giocatori.
Sony ha comunque promesso che i titoli PlayLink per PlayStation 4 arriveranno in futuro, oltre che dai propri team di sviluppo interni, anche da altre software house terze.