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Con Optane di Intel i futuri SSD dei Mac veloci (quasi) come una RAM

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I futuri Mac, quelli che dovremmo vedere tra 12-18 mesi, potrebbero avere dischi capaci di essere veloci quasi come una memoria RAM, mille volte più veloci di un disco SSD tradizionale. Il segreto di questa incredibile prestazione che potrebbe cambiare lo scenario è in Intel Optane, una tecnologia che consente di ottenere unità SSD molto più veloci rispetto a quelle tipicamente sfruttate nei drive con tecnologie flash e che Apple, grazie al supporto del protocollo  NVMe (Non-Volatile Memory Express),  è in grado teoricamente di introdurre sulle sue macchine con problematiche ridotte rispetto alla concorrenza.Dell’argomento si parla in un articolo di Computerworld che traccia il quadro da cui è possibile vedere Apple andare verso sistemi con prestazioni di archiviazione assolutamente inimmaginabili fino a poco tempo fa.

La base di partenza è l’adozione di dischi PCIe/NVMe “di cui Apple – dice Jeff Janukowicz, – è pioniera”. “Sono stati i primi produttori di PC ad adottare globalmente queste soluzioni nel portfolio laptop mentre altri le utilizzano in modo molto limitato nelle loro linee di PC”. Apple è riuscita a ottenere alte performance in termini di lettura/scrittura e latenze rispetto ai tradizionali design di PC basati su SATA, rendendo di conseguenza i nuovi MacBoook Pro più reattivi e veloci”. L’effetto si vede nei Mac presentati in questi giorni: le unità a stato solido dei nuovi MacBook Pro 13″ offrono velocità di lettura/scrittura sequenziale che arrivano rispettivamente fino a 3,1 GBps e 2.1GBps. I modelli da 15 pollici sono anche più veloci questo mentre “le migliori unità SSD consumer odierne si saturano a circa 500MBps” spiega Jim Handy, analista di Objective Analysis. Per fare un paragone i dischi SSD tradizionali sono 100 volte più lenti di una memoria RAM, quelli usati da Apple solo 65 volte più lenti.

Cupertino per ottenere questo obiettivo sta usando componenti di SanDisk, cache DRAM di Micron e un controller per SSD (“338S00199”) proprietario, progettato ad hoc. La velocità delle unità SSD è raddoppiata rispetto ai MacBook Pro di precedente generazione proprio grazie al controller Apple; quest’ultimo è stato costruito, probabilmente, grazie alle tecnologie di Anobit, startup israeliana acquisita dalla Mela nel 2011.

Tutto questo schiude le porte ai nuovi prodotti basati sulla memoria 3D XPoint, che Intel proporrà come “Optane”, presentati in concomitanza ai processori della piattaforma Kaby Lake; Micron venderà i prodotti con memorie 3D XPoint come “QuantX” e questi, dal secondo trimestre del 2017, avranno come target principalmente applicazioni nel campo dei data center. Poiché la tecnologia di Intel è compatibile con quella che sta già sfruttando Apple, Cupertino potrebbe guardare alle soluzioni di Santa Clara con molto interesse.

Resta solo un dubbio: sarà Intel l’unica azienda a fornire queste componenti? È uno scenario che Apple generalmente non ama preferendo mettere in competizione diversi fornitori.

La tecnologia 3D XPoint è fino a 1000x più veloce delle NAND e un singolo die può memorizzare fino a 128Gb di dati.
La tecnologia 3D XPoint è fino a 1000x più veloce delle NAND e un singolo die può memorizzare fino a 128Gb di dati.

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