La novità maggiore non sono i prodotti ma il nuovo format più breve.
La Apple di Tim Cook ha creato un nuovo format per comunicare i suoi prodotti e strategie. Una specie di telefilm, dalla durata di mezz’ora, contrapposto a quello di due ore (il “kolossal”) riservato agli eventi principali dove gli annunci si susseguono a spot, lunghe demo, narrazioni più complesse.
Tra le altre cose l’evento Scary Fast è stato integralmente filmato (comprese le scene iniziali dal drone sopra lo spettrale campus di Apple) con iPhone 15 Pro Max. A riprova che i telefoni di Apple nel comparto video hanno superato la soglia necessaria ai professionisti.
Il nuovo formato è anche altamente tematizzato: la sera americana (di conseguenza con un orario particolarmente scomodo per l’Europa, visto che da noi va in onda all’una di notte) che è riservata ad Halloween. E siamo andati abbastanza vicini dal vedere qualche travestimento sullo schermo: per fortuna no, ma ci aveva fatto temere il peggio la carrellata sulla sede di Apple a Cupertino avvolta nella nebbia e nei voli dei pipistrelli all’inizio, subito dopo il commerciale di due minuti molto ben fatto peraltro che ribadisce l’importanza del Mac.
Ordinaria amministrazione
Invece Tim Cook esce tra qualche sbuffo di fumo e poi porta avanti la versione “rapida” dei suoi soliti eventi. La scelta di Apple è difficile da spiegare se non con il fatto che, a parte la novità degli M3 nelle tre varianti (per la prima volta presentate tutte insieme), c’è poco: aggiornamento di potenza per MacBook Pro e per gli iMac, che “saltano” da M1 a M3.
Cosa altri ci aspetta? Probabilmente niente. Tim Cook è un uomo d’ordine che ha imparato a dire parole grandi (straordinario, meraviglioso) ma con una flemma di altri tempi e soprattutto con la contabilità sempre in attivo, un evento dopo l’altro. Niente è più lasciato al caso. Apple di solito presenta anche alcune altre novità che non hanno l’onore della prima serata sul palco ma questa volta non è andata così. Tre processori, due computer e tutti a casa.
La strategia di Apple
L’azienda deve proteggere da qualsiasi interferenza le sue aree più forti. E qui, contemporaneamente, proprio sotto Natale (ormai manca poco, dal punto di vista della distribuzione e vendita dei prodotti) la carta è duplice. Si rafforza nel mercato pro che più pro non si può, e si rafforza nella parte del mercato che ha bisogno di essere spinta verso i consumatori, cioè gli iMac di ultima generazione, tanto belli quanto trascurati. Lo schermo da 24 rimane tale e le potenze non sono straordinarie rispetto ai MacBook più potenti, facendo pensare che ci siano altre opportunità nel futuro ma non a breve.
L’elefante nella stanza
Da notare che il vero best seller di Apple, il MacBook Air in due declinazioni da 13 e da 15 pollici, rimane con M2. Un prodotto che sta ancora maturando (il 15 pollici è arrivato da pochissimi mesi) ma soprattutto che non conviene aggiornare adesso. Qualche mese ancora, magari attorno all’estate, come si faceva una volta nel gioco tra iPhone e iPad per quanto riguarda i processori.
Gli iPad sono i grandi assenti, assieme ai piccoli gadget (piccoli per dimensioni, perché il fatturato delle sole AirPods è enorme). Ci si aspettava qualche aggiornamento, l’orologio biologico dei “vecchi” iPad sta ticchettando disperato da tempo, ma la campana per loro non è ancora suonata.
Invece, si aggiorna l’ammiraglia amata dai programmatori e dai creativi abituati a fare “sollevamento pesi” (non tanto per quello dei computer, ma per i carichi di lavoro) con l’aggiornamento dei MacBook Pro. Per adesso, nuovi processori e nuovo colore “nerissimo” ci affascinano ugualmente, aspettiamo di vederli e provarli di persona.
Quello che veramente stupisce è l’idea di creare un nuovo formato e metterlo in pista. È un grande, un piccolo salto in avanti nella strategia di Tim Cook per una comunicazione completamente gestita che dovrebbe far capire quanto l’uomo non ami essere colto di sorpresa da imprevisti o altro: non ami il teatro, cioè.
Introducing the new MacBook Pro lineup and iMac with the most advanced chips ever built for a personal computer. Say hello to M3, M3 Pro, and M3 Max—the latest breakthroughs in Apple silicon! #AppleEvent pic.twitter.com/NavwrjJK02
— Tim Cook (@tim_cook) October 31, 2023
Il cambiamento maggiore nei prossimi mesi sarà dato da quello che i nuovi processori saranno in grado di esprimere direttamente, e che potremo misurare con i benchmark e l’uso sul campo. Per adesso un altro keynote, dopo quello degli iPhone 15, in cui tutto era stato annunciato dalle indiscrezioni e dove mancano quelle novità (l’aggiornamento degli accessori a Usb-C) che danno tanto sale all’esperienza con i prodotti Apple.
Su questa pagina trovate il resoconto con immagini minuto per minuto dell’evento Apple del 30 Ottobre.