AnandTech ha notato discrepanze notevoli nelle performance di vari dispositivi in circolazione che integrano i nuovi Intel Core M, processori destinati a computer super sottili e privi di ventola. Indagando su questa materia il sito statunitense ha scoperto che il modo in cui i costruttori progettano tablet e laptop influisce sulle performance del Core M, molto più di quanto accade con altri chip. “Quando un OEM progetta un dispositivo per Core M o un Soc per quello che conta, dovrebbe valutare costruzione e industrial design, nonché le performance in generale”. In linea di massima, questo modo di operare consente agli OEM il controllo su vari componenti che normalmente sfuggono alle analisi del designer del processore. Dimensione dello schermo, spessore e temperatura, impongono dei limiti e i vari “tasselli” possono rallentare o aumentare le prestazioni delle unità Core M, in base a come il produttore decide il suo target.
AnandTech ha testato i Core M presentati in varie soluzioni con e senza ventole e integrati in macchine con form factor di vario tipo. Uno dei fattori critici sembra comunque il modo in cui l’OEM definisce le limitazioni relative alla temperatura del SoC gestibile dal dispositivo, spiegando perché una variante low-end come il Core M-5Y10 può in alcuni casi battere la variante high-end Core M-5Y71 in alcuni test. In pratica se il sistema con il 5Y10 gestisce meglio le temperature, è in grado di sfruttare la modalità turbo mode più a lungo, battendo il modello top 5Y71, spiegando così i risultati migliori che in molti casi è possibile ottenere.
Alcuni recenti test effettuati con Geekbench 3 sui nuovi MacBook da 12 pollici hanno rivelato che la nuova macchina è la migliore di altre nella categoria di portatili con il nuovo processore Core M-Y571. I risultati del Mac sono notevoli e sono superati solo da uno dei 67 laptop Windows concorrenti con lo stesso processore: l’ASUSTeK T300CHI.