Posando il primo piede sulla Luna Neil Armstrong pronunciò una frase geniale «Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità»: pochi sanno che una delle frasi più celebri della storia moderna è stata pronunciata e trasmessa con una cuffia Plantronics. Come alcune delle più grandi multinazionali hi-tech USA anche Plantronics è nata nel garage di casa per una esigenza precisa. Nel 1961 a Santa Cruz, California, a 50 km da Cupertino, i due amici e colleghi Courtney Graham e Keith Larkin, entrambi piloti di linea, inventarono la prima cuffia leggera, una alternativa più pratica e funzionale delle ingombranti e pesanti cuffie impiegate allora nell’aviazione commerciale.
Sono numerosi i primati raccolti da Plantronics nell’oltre mezzo secolo di storia della società, a iniziare dalle prime cuffie nello spazio indossate da Wally Schirra, leggendario astronauta italo americano, che usò una variante ad hoc delle Plantronics MS50 adattata per essere indossata all’interno del casco della NASA nella missione Mercury. Saltiamo al presente: oggi entrando in qualsiasi ufficio Plantronics nel mondo troviamo una foto dello spazio e della Luna, un richiamo alla storia e alla tradizione della società che non manca nemmeno negli uffici della nuova sede di Plantronics Italia a Vimercate, di cui abbiamo offerto un reportage dell’inaugurazione.
È proprio nel nuovo concept office milanese che Macitynet ha incontrato Darrin Caddes, Senior Vice President Design Plantronics: la prima sorpresa è che nonostante l’incarico di responsabilità ricoperto Darrin è una persona dai modi semplici, alla mano addirittura umile. La seconda è che Caddes parla Italiano ed è un conoscitore del nostro Paese: prima di approdare in Plantronics infatti ha vissuto a Torino per tre anni dove ha lavorato nel team design di FIAT. Il dirigente arriva subito al punto «Grazie al design, di cui mi occupo da 10 anni in Plantronics, i prodotti sono più belli» ma questo è solo la punta dell’iceberg perché «Occuparsi di design significa curare l’interazione, l’ergonomia, l’indossabilità, il comfort, la stabilità di un prodotto. Ma occuparsi di design significa anche curare l’interfaccia software, le app, la navigazione, il packaging».
Scopriamo così che il lavoro di Darrin è quanto di più lontano possibile dalla monotonia e dalla ripetitività perché il dirigente e il suo team si occupano anche del marchio, della grafica fino ad arrivare al marketing e persino al design degli uffici, come è avvenuto per la nuova sede di Plantronics Italia. Impossibile annoiarsi quando bisogna curare ogni aspetto di praticamente tutto, dalla forma, colore dimensione di un singolo tasto di un accessorio, alla scelta dei materiali fino ad arrivare all’arredamento della nuova sede italiana. Tutto questo può risultare ovvio per un designer, meno forse per gli utenti finali e per chi vive dall’altra parte dell’industria dell’elettronica di consumo.
«Da dove nasce l’idea per un nuovo prodotto?»
«L’idea per un nuovo prodotto può nascere in modi diversi. Per esempio sul mercato esiste da due anni questo prodotto – Darrin solleva dalla scrivania il telecomando della TV a parete per presentazioni e webcall – noi lo studiamo per crearne una nuova versione migliore. Questo è l’approccio generazionale. In realtà chiunque può avere una idea per un nuovo prodotto: il mio compito, insieme al team di design, è quello di trasformare l’idea in un prodotto reale.
Un altro esempio: per anni ci hanno chiesto di creare nuovi auricolari con filo. Studiando le modalità d’uso degli utenti abbiamo cambiato la proposta iniziale suggerendo di usare il Bluetooth e come materiale la gomma, in questo modo il filo non si attorciglia durante gli esercizi, mentre la gomma al posto del cavo tradizionale assicura più facilità d’uso e maggiore stabilità rimanendo in posizione, quali che siano i movimenti dell’utente, gli esercivi svolti o lo sport praticato. Questo lo abbiamo fatto con BackBeat FIT, ideate come cuffie stereo per il fitness, un modello che ha avuto grande successo e che abbiamo venduto molto.
Immaginiamo che per il team di design lavorare con gli ingegneri non sia sempre facilissimo.
«È vero. In alcuni casi richieste ed esigenze degli ingegneri possono essere molto vincolanti, fortunatamente in Plantronics la collaborazione tra i vari reparti funziona benissimo. Nel mio lavoro collaboro quotidianamente con ingegneri acustici, elettronici, meccanici, così come product manager e marketing. Nel flusso di lavoro standard idee e proposte per i nuovi prodotti vengono proprio da product manager e marketing, con i quali lavoriamo sempre a stretto contatto. Per quanto riguarda il rapporto con gli ingegneri posso dire che le cose sono molto cambiate e migliorate rispetto ad alcuni anni fa. Grazie al successo ottenuto proprio grazie ai miglioramenti introdotti dal design ora abbiamo più libertà e spazio di manovra».
Sempre per quanto riguarda il rapporto tra design e ingegneria, Darrin parla anche di come è cambiata la collaborazione con Apple «All’inizio le funzioni audio e i comandi dei dispositivi Plantronics erano più ampi di quelli richiesti da Apple per ottenere la certificazione MFi. In questi casi lavoravamo per conformare funzioni e comandi rispettando le indicazioni fornite da Cupertino che si concentravano sui principali comandi per gestire riproduzione audio e telefonate. Con il tempo la collaborazione si è sempre più estesa ed ora tutti i nostri dispositivi sono certificati MFi». Il responsabile del design Plantronics non lo dichiara esplicitamente ma il logo MFi e la compatibilità nativa con iPhone, iPad e Mac hanno senza dubbio contribuito al successo di vendite ottenuto da Plantronics nel mercato interno USA e anche nel resto del globo.
Come anticipato le mansioni di Caddes spaziano dal design di un singolo tasto fino agli uffici Plantronics nel mondo «Negli ultimi anni la tendenza negli uffici è quella degli open space, una soluzione adottata innanzitutto perché molto più economica. Ma questo ha due conseguenze, una positiva e una negativa: aumenta la collaborazione tra colleghi ma aumenta anche il rumore». In uno scenario smart working di oggi le cuffie con microfono Plantronics sono sempre più richieste: offrono audio stereo di qualità e, grazie a sofisticati microfoni, anche il parlato supera di gran lunga quello possibile con i microfoni integrati negli smartphone. «Per comunicare con clienti e rivenditori, ma anche con colleghi lontani la qualità audio e del parlato è fondamentale per gli uffici open space».
Così scopriamo che le tecnologie e i prodotti Plantronics sembrano fatti su misura per le esigenze degli uffici moderni: sempre più si lavora in collaborazione e con rapporti a distanza, dove spesso voce e audio sono gli unici collegamenti, allo stesso tempo gli uffici open space richiedono una gestione del rumore e dell’audio diversa rispetto agli uffici tradizionali. In un unico grande ufficio smart working decine di colleghi possono avere telefonate e webcall nello stesso momento, ascoltare la musica, scrivere e così via. Tutto questo è reso possibile dall’isolamento acustico delle cuffie Plantronics e dall’elevata qualità dei microfoni che raccolgono la voce anche a volume contenuto: i colleghi nelle scrivanie accanto non sono disturbati mentre a loro volta lavorano, telefonano, scrivono e ascoltano la loro musica preferita. Allo stesso tempo all’altro capo del telefono o della webcall si ha la sensazione di parlare con una persona a pochi centimetri di distanza o addirittura presente nello stesso luogo.
Tutto questo è stato preso in considerazione da Caddes fin dalle prime fasi di progettazione dei nuovi uffici Plantronics Italia «Abbiamo usato materiali fonoassorbenti ovunque possibile, come il legno sulle pareti, così come la tappezzeria e anche per i pannelli del soffitto». Con un gesto della mano e del braccio il dirigente invita a osservare le numerose persone presenti per l’inaugurazione «In questo momento ci saranno circa 40 o 50 persone, molte più di quelle che lavoreranno qui tutti i giorni, ma i rumori sono ridotti grazie alle soluzioni e ai materiali adottati per contenere e ridurre i rumori. Giudicando in base al rumore percepito si ha la sensazione che ci siano molte meno persone di quelle in realtà ora presenti».
Concentrati nell’intervista non ci avevamo nemmeno prestato attenzione: quando le parole di Caddes ce lo fanno notare, realizziamo che la sua osservazione è assolutamente vera anche per le nostre orecchie. È sorprendente: ci troviamo a pochi metri da una ressa di giornalisti, rivenditori in riunione e invitati per la cerimonia di inaugurazione e tutto quello che riusciamo a percepire nell’affollato ed elegante ufficio open space, è un leggero brusio di sottofondo che non provoca il minimo fastidio alla nostra conversazione. Per la seconda o terza volta volta nel corso dell’intervista proviamo un pizzico di invidia per i dipendenti di Plantronics Italia. La multinazionale ha pensato proprio a tutto per migliorare collaborazione e produttività, ma per una volta questo si traduce con un maggior benessere per i lavoratori.
Ma Plantronics si è spinta oltre: non solo materiali, tappezzeria, architettura e arredamento sono studiati per ridurre i rumori e offrire zone completamente separate per interviste e riunioni private. «Arriverà anche un piccola cascata – spiega Caddes indicandoci il punto esatto nell’open space in cui verrà installata – Avremmo potuto semplicemente riprodurre il rumore dell’acqua scrosciante tramite l’impianto audio dell’ufficio, ma la presenza di una cascata vera con acqua scrosciante contribuisce al relax dei dipendenti anche solamente alla vista. In questo modo si hanno più benefici: chi è vicino potrà osservare l’acqua scorrere, che trasmette un senso di calma, tranquillità e facilita la concentrazione e la riflessione. Alcuni microfoni cattureranno il rumore della cascata che verrà poi diffuso in tutto l’ufficio: quello dell’acqua è pur sempre un rumore ma è naturale e bianco. Anche rimanendo in sottofondo la sua presenza rilassa e, inconsciamente, distrae dagli altri rumori che vengono percepiti meno e quindi si sopportano meglio». Geniale.