Più che una festa, il compleanno Mac mini è l’occasione per indirizzare qualche lamentela a Cupertino, soprattutto da parte di chi ha amato e lavorato con questa macchina per molti versi unica.
È vero che i PC compatti sono nati prima di Mac mini, ma come sempre quando Apple è arrivata nel 2005 tutto è cambiato. Mai si era visto prima un PC così compatto e così bello. Per comprendere l’effetto di Mac mini alla sua introduzione, basta ricordare che più di un utente Windows osservandolo, era convinto di avere di fronte un lettore CD-DVD esterno, perché dimensioni e aspetto corrispondevano a quella periferica in quegli anni. Imperdibili l’espressione incredula e gli occhi sgranati quando realizzavano di cosa si trattava o si spiegava loro che in realtà quello che per un PC di allora poteva essere solo una unità DVD esterna, nel mondo Mac era l’intero computer.
Bei tempi andati. Al compleanno Mac mini, proprio in questi giorni sono 4 anni dal suo ultimo aggiornamento, i costruttori PC con in testa Intel Nuc hanno lanciato decine e decine di modelli concorrenti, rilasciando nel tempo molteplici aggiornamenti hardware. Mac mini forse ancora oggi rimane il computer compatto più bello, ma sul versate hardware e funzionale è rimasto troppo indietro. E qui scattano i rimproveri ad Apple.
La prima lamentela è datata, risale infatti al 2014 quando Apple ha aggiornato l’hardware eliminando però la possibilità di ordinarlo con processore Intel Core i7 quad core: da allora si può al massimo scegliere un Intel Core i7 dual core da 3 GHz. Una scelta criticata da numerosi appassionati che usavano la configurazione precedente I7 quad core per i compiti più disparati, incluso l’impiego come server. Nei principali test di benchmark la configurazione top del 2012 risulta più veloce di quella top aggiornata del 2014.
Da questo upgrade che molti considerano in realtà un downgrade, nulla si è più mosso. Nel mercato dei computer dove un modello è vecchio dopo 6 mesi dal lancio, Apple continua a proporre Mac mini a listino con la stessa configurazione hardware di 4 anni fa, peraltro senza aver mai rivisto verso il basso il prezzo di listino. Un miracolo di Cupertino.
Persino Apple ha ammesso (indirettamente) le sue colpe: per una società che ha fatto della segretezza e riservatezza una policy aziendale e che non anticipa mai le novità in arrivo, salvo eccezioni clamorose come in questo caso, Cupertino ha annunciato di essere al lavoro su un nuovo Mac mini. Lo ha fatto Tim Cook in persona, ma la promessa risale all’anno scorso.
Rimane una speranza: un nuovo Mac mini potrebbe arrivare con l’atteso keynote Apple di ottobre. Da Cupertino sono attesi soprattutto i nuovi iPad Pro 2018 con Face ID ma anche l’aggiornamento dei computer, tra cui iMac, MacBook o MacBook Air e l’agognato Mac mini. Qualche traccia c’è anche nelle anticipazioni: un prevedibilissimo upgrade dei processori e per Mark Gurman un aggiornamento in ottica professionale, quindi con opzioni per processori e archiviazione di livello pro, specifiche che potrebbero far lievitare i prezzi rispetto a quelli attuali.
Alcuni sperano ancora di ricevere gli inviti da Cupertino per il keynote Apple di ottobre, in tempo per un evento tra il 24-25 del mese. Ma la settimana prossima Tim Cook sarà a Bruxelles e probabilmente Apple preferisce concentrare l’attenzione sul lancio di iPhone XR. Per tutte queste ragioni molti sono pronti a scommettere che il nuovo Mac mini, iPad con Face ID e altro ancora potrebbero essere presentati in un evento (ancora da annunciare) martedì 30 ottobre.