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Google abbassa le commissioni chieste agli sviluppatori per il Play Store

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Google ha annunciato che, a partire dal 1° luglio 2021, ridurrà le commissioni richieste per sviluppatori che distribuiscono app su Google Play. La riduzione è valida fino al primo milione di dollari di entrate ogni anno di ciascuno sviluppatore (indipendentemente dalle dimensioni del suo giro di affari); superato il milione, per il resto dell’anno le commissioni torneranno a essere del 30%, per poi essere azzerate l’anno seguente.

Per le app e i prodotti in-app offerti su Google Play, la commissione di servizio equivale tipicamente al 30% del prezzo. Lo sviluppatore riceve il 70% del pagamento; il restante 30% è destinato al partner di distribuzione e alle commissioni dell’operazione. Dal gennaio 2018 la commissione di servizio applicata per i prodotti in abbonamento che rimangono tali dopo 12 mesi di pagamenti è pari al 15% (anziché il 30%).

Google stima che il 90% degli sviluppatori che vende beni e servizi vedrà una riduzione del 50% nel pagamento delle commissioni (sono certamente pochi gli sviluppatori che possono vantare utili pari o superiori a un milione di dollari).

La mossa è simile a quella annunciata da Apple a novembre del 2020: l’App Store Small Business Program offre vantaggi alla grande maggioranza di sviluppatori che vende prodotti e servizi digitali sull’App Store, offrendo loro una riduzione della commissione sulle app a pagamento e sugli acquisti in-app. Per partecipare al programma e aver diritto a una commissione ridotta al 15%, gli sviluppatori dovranno aver incassato ricavi fino a 1 milione di dollari nell’anno precedente.

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Il sito Macrumors riporta una dichiarazione di un portavoce di Epic Games, azienda che da qualche tempo lotta sia contro Apple, sia contro Google, chiedendo la possibilità di usare metodi di pagamenti alternativi, scavalcando Apple e Google. Secondo Epic Games, l’iniziativa di Google “non risolve la radice del problema. Sia che si tratti de 15% o del 30% […] gli sviluppatori sono costretti a usare i servizi di pagamento in-app di Google. Android deve essere pienamente libero alla concorrenza, con reali parità di condizioni per le piattaforme, i creatori di app e fornitori di servizi. La concorrenza nell’elaborazione dei pagamenti e nella distribuzione delle app è l’unica via verso un leale mercato delle app”.

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