Gli Stati membri dell’Unione hanno approvato il piano da 45 miliardi di euro con sussidi per la produzione di chip che dovrebbero permettere ai 27 paesi che compongono l’Unione di ridurre la loro dipendenza da produttori statunitensi e asiatici.
I membri dell’UE hanno approvato una versione emendata del testo proposto da Bruxelles. I ministri dell’Unione Europea si incontreranno il 1° dicembre per l’approvazione formale del cosiddetto “Chips Act”, testo che il prossimo anno sarà ad ogni modo oggetto di discussione al Parlamento europeo prima che possa diventare effettivamente legge.
L’Esecutivo comunitario spera che i sussidi siano di aiuto al blocco per riuscire a ottenere in loco entro il 2030 il 20% della capacità globale di produzione dei chip, spinta necessaria per la carenza globale di chip, con difficoltà nelle catene di approvvigionamento che hanno colpito la produzione automobilistica, fornitori di servizi sanitari e operatori di telecomunicazioni.
Ottenere un quinto della produzione globale entro il 2030 è un obiettivo ambizioso, tenendo conto che l’attuale produzione di chip in Europa è pari circa al 5%.
Le proposte della Commissione – spiega Reuters – consentono sovvenzioni statali per la produzione di tutta una serie di chip e non solo per quelli più avanzati; sono previsti sussidi per chip che offrono innovazioni in termini di potenza di calcolo, efficienza energetica, benefici ambientali e migliorie nell’Intelligenza Artificiale.
Le modifiche al testo della Commissione hanno riguardato l’ampliamento della gamma dei chip per i quali potranno essere richiesti sussidi; il testo originario favoriva quelli più avanzati e critiche erano state sollevati da alcuni paesi UE per scelte che potevano favorire nazioni nelle quali impianti per la produzione di chip sono già presenti.