La Commissione Europea ha fatto sapere, con una nota, che lo scorso venerdì sono state effettuate delle ispezioni negli uffici Philips, Samsung Electronics e Media-Saturn, aziende tra le più rappresentative in Europa nel campo dell’elettronica di consumo, sospettate di aver concorso ad adottare comportamenti contrari al rispetto delle leggi sulla concorrenza.
Più nel particolare, riferisce la commissione, le tre aziende in questione, sono sospettate di aver collaborato per limitare la distribuzione online, nel tentativo di gonfiare artificialmente i prezzi. Sia Samsung, che Philips sono state implicate in altre operazioni condotte dagli organismi dell’Unione Europea, in quanto avrebbe partecipato a un cartello illegittimo per fissare i prezzi con altri cinque produttori di display tra il 1996 e il 2006. La UE, a seguito di questi cartelli, ha erogato sanzioni per 1,92 miliardi di dollari per pratiche anticoncorrenziali. In ogni caso, la Commissione Europea non ha ancora diffuso i dettagli completi sulla sua ultima indagine, tanto che non è dato sapere se a seguito degli ultimi controlli saranno emanate ulteriori sanzioni. Solo potenzialmente, nel caso in cui fossero riscontrare effettivamente pratiche lesive della concorrenza, le aziende potrebbero incorrere in multe fino al 10 per cento del fatturato globale per violazione delle norme antitrust comunitarie.
Tutte e tre le società hanno preferito non commentare l’accaduto. Si attendono risvolti.