Se avete un vecchio computer (Mac o PC, Amiga) o uno strumento musicale (tastiere, arranger, sequencer) con disco rigido rotto o non in grado di supportare dischi rigidi o unità SSD di grandi dimensioni, potete donare al dispositivo nuova vita sfruttando un adattatore che consente di utilizzare o riutilizzare le memorie flash di tipo SD o CompactFlash al posto di un Hard Disk che ha una connessione IDE o SCSI e che è complicato trovare ai nostri giorni non usato.
Esistono svariate tipologie di adattatori che portano SD e Compact Flash al posto di un vecchio Hard Disk ma sono tutti simili, molto economici e semplicissimi da sfruttare.
Prima di ordinare qualsiasi nuova interfaccia assicuratevi di contare i pin a disposizione sul connettore che avete “liberato” dal cavo di collegamento o di verificare le specifiche del vostro computer. A seconda dei pin e del protocollo avrete diversi tipi di standard: IDE (o P-ATA o Parallel ATA), SCSI, e nei dischi recenti S-ATA o serial ATA. Ovviamente essendo l’interfaccia SATA recente e con tanti HD disponibili sia in versione SSD che tradizionale vi rimandiamo al nostro articolo sugli SSD.
Gli adattatori IDE – Compact Flash o SD
Sono in poche parole delle schede elettroniche che offrono da un lato l’attacco per l’interfaccia IDE (tipica degli hard disk di vecchia generazione) e dall’altro l’attacco uno zoccolo dove collocare la scheda di memoria; la scheda è controllata da un chip-controller che gestisce il flusso dati in lettura e scrittura.
Qui sopra un modello disponibile su Amazon che ha il fattore di forma di un Hard Disk da 2,5″ e funziona su iBook “a conchiglia” o altri portatili d’epoca.
Con poche decine di euro avete la possibilità di sfruttare schede di memoria tipo SD o CompactFlash, comodissime perché disponibili anche in “tagli” da 8GB, 16GB, 32GB e tagli anche molto più grandi, utili a patto che siano supportate dal PC/Mac che ospiterà la scheda.
I vecchi PowerMac G3 non supportano di serie dischi più grandi di 128GB (non riconoscono lo spazio in più anche se il problema può essere aggirato con driver di terze parti); i vecchi PowerMac G4 supportano invece dischi più grandi ma solo se avviati con MacOS X 10.2 o superiore. Se volete installare un disco/CF di questo tipo su un Mac 6500 su Mac del XX Anniversario dovete creare una partizione da 8 GB e installare in quella il sistema operativo e usare il resto come spazio di memorizzazione.
Più complesso il discorso su PC: bisogna verificare le specifiche del produttore della scheda madre ed è bene che anche il BIOS sia aggiornato per avere la compatibilità con dischi di “tagli” di grandi dimensioni.
Per le tastiere, i sequencer e i campionatori bisogna verificare sulle istruzioni del singolo prodotto.
Il nostro Settimio ha provato il primo adattatore dell’elenco con vecchie tastiere GEM (General Music WK8 e Genesys in varie versioni) e utilizzando la massima dimensione equivalente della CF rispetto al disco originale (tipicamente 1, 2, 16 o 32 GB) è possibile sia trasferire i dati con Windows ME e Virtual Box (sia su Mac che PC) utilizzando anche le vecchie formattazioni FAT 12).
Qual è il vantaggio rispetto agli hard disk tradizionali?
Sfruttare al posto del disco rigido una memoria flash di tipo SD o CompactFlash ha il vantaggio di consentire l’operazione a basso costo; in termini di velocità, il collo di bottiglia è rappresentato dall’interfaccia: ATA/33 e Ultra ATA/66 ma anche ATA/100 non consentono di ottenere grandi velocità in termini di MB/al secondo ma ad ogni modo le memorie in questione sono più veloci rispetto ai vecchi dischi meccanici giacché funzionano con meccanismi simili a quelli sfruttati dalle unità SSD.
A questo indirizzo un esempio di adattatore da CompactFlash a IDE dal costo di 10,80 Euro circa a cui aggiungere una Compact Flash con prezzi che variano da 12 a 50 euro a secondo del taglio.
Qui sotto un adattatore compatibile con gli attacchi da 2,5″ (per portatili) e 3,5″ (desktop) e dispone sia di un connettore IDE a 44 pin, sia un connettore IDE a a 40 pin.
A questo indirizzo trovate un adattatore da SD Card a IDE. Sono tutti e due prodotti con un buon rapporto prezzo/prestazione, utili per rivitalizzare vecchi PC, Mac, Amiga, portatili e altri dispostivi ancora che usavano l’attacco IDE/ATA.
Con altri adattatori (quelli ad esempio che consentono di sfruttare solo connettori a 44 pin) potete sfruttare un adattatore come questo per collegare un Hard Disk da 2,5″ ad un cavo di collegamento Standard IDE 40 poli (il cavo alimentazione al disco rigido da 2,5″ é integrato).
Anche SCSI e da S-ATA a P-ATA
Per alcuni dei Mac più vecchi c’è la possibilità anche di installare un adattatore SCSI; purtroppo i prezzi sono più elevati per la minore concorrenza di produzione. A questo indirizzo trovate gli adattatori per trasformare schede di memoria in dischi SCSI. C’è chi è riuscito a montarlo su un Macintosh SE.
Infine ricordiamo che esistono anche adattatori da Serial ATA a IDE (P-ATA o Parallel ATA), utili per collegare periferiche con interfaccia S-ATA ad una Mainboard con interfaccia Parallel-ATA e controller ATA, utili per usare dischi di nuova generazione su vecchi computer; questo, ad esempio, nel momento in cui scriviamo costa 9,72 euro ed è pensato principalmente per computer desktop.
E voi? Li avete utilizzati per qualche progetto vintage o retrocomputing? Siamo curiosi di saperlo!
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