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Come nacque il primo mouse Apple

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Jim Yurchenco è il designer che ha progettato il primo mouse di Apple. Non molto noto al grande pubblico, Yurchenco è andato in pensione dalla scorsa settimana e Wired ha avuto modo di parlare con lui e dall’intervista emergono alcuni curiosi aneddoti legati alla nascita del primo dispositivo di puntamento prodotto dalla Casa di Cupertino. Il mouse adocchiato da Steve Jobs a Palo Alto negli uffici di Xerox nel 1979 era stato modellato sulla base del prodotto creato in precedenza da Douglas Englebart nel 1968, costava all’epoca uno sproposito (oltre 400$) ma era essenziale per la visione di Jobs che vedeva nell’oggetto un dispositivo fondamentale per consentire a tutti l’uso di un computer. L’oggetto era destinato a essere venduto con il Lisa, computer ideato da Apple negli anni ’80, un progetto che vedeva l’introduzione di molte innovazioni nata della visione della GUI del progetto Alto dello Xerox PARC.

Nel 1981, un paio di anni dopo aver lasciato Stanford, al giovane Yurchenco fu proposto un lavoro da David Kelley, suo ex compagno di studi: quest’ultimo aveva appena avviato uno studio di design e chiese a Yurchenco se voleva collaborare con l’incarico d’ingegnere. La società era denominata Hovey-Kelley e grazie ai buoni rapporti del co-fondatore Dean Hovey con Steve Jobs, la Apple fu uno dei primi clienti della giovane società.

Jobs voleva un prodotto “a basso costo, facile da costruire, riproducibile su larga scala”: obiettivi non facili da ottenere all’epoca poiché il mouse realizzato da Xerox era composto da tante piccole e costose parti. Yurchenco cominciò a osservare altri sistemi di puntamento e uno in particolare catturò la sua attenzione, un dispositivo proveniente dalle macchine arcade prodotte da una società presso la quale Jobs e Wozniak iniziarono a lavorare: l’Atari. Il dispositivo di Atari era diverso da quello prodotto da Xerox, giacché la sfera di movimento interna non era disposta in modo da rimanere forzatamente in alto o in basso. Yurchenco provò a sfruttare lo stesso meccanismo e si rese conto che la gravità permetteva di far funzionare benissimo il mouse, senza necessariamente far galleggiare la sfera di gomma e rendendo alcune parti meno sensibili alla frizione. Il dispositivo di Atari usava componenti ottiche per tracciare il movimento della pallina; Yurchenco capì che non era fondamentale tracciare precisamente il movimento di quest’ultima, giacché l’utente segue con lo sguardo il puntatore del mouse e non ha importanza quanto accade internamente nel mouse.

Il prodotto di Apple fu realizzato abbattendo i costi e fu un grande successo, dimostrando che le intuizioni di Yurchenco erano corrette. Yurchenco ha continuato a lavorare per Hovey-Kelley, denominata in seguito Ideo nel 1991, contribuendo, tra le altre cose, al design del Palm V, il PDA “nonno” di molti smartphone moderni.

 

 

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