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Come nacque l’€™Apple DOS

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Nella storia di Apple il primo prodotto che ha permesso alla società di diventare in breve tempo un’azienda multimilionaria creando computer su scala industriale è stato l’Apple II. Presentato ad aprile del 1977 a una fiera della West Coast di San Francisco, questo “microcomputer” (come si chiamavano allora) fu commercializzato a giugno dello stesso anno e prodotto in varianti successive fino al 1993. Pochi sanno che all’epoca il computer in questione era inizialmente privo di drive per floppy disk. Un vecchio documento di 35 anni addietro, permette ora di conoscere in che modo fu possibile creare e avviare il sistema operativo da disco. C-Net ha esaminato alcuni documenti, firmati sia da Wozniak, sia da Jobs e che ora si trovano presso il DigiBarn computer museum della California, e da questi è possibile capire l’urgenza posta da Jobs e la genialità di Wozniak, costretto a progettare (durante le vacanze di Natale!) l’interfaccia per il floppy con soli 6 chip contro anche i 60/70 normalmente necessari all’epoca, quella che dopo fu definita da molti un “capolavoro di progettazione”.

Il drive era fondamentale poiché la memorizzazione su cassetta non era affidabile: di questo si lamentavano i primi rivenditori e sviluppatori che scrivevano programmi di contabilità aziendale. Wozniak sapeva qualcosa sulle interfacce disco: quando aveva lavorato alla HP aveva studiato un manuale della Shugart (una fabbrica di unità a disco della Silicon Valley), e iniziò a progettare un circuito secondo quanto ricordava di aver visto nel manuale e osservando in che modo l’IBM controllava le unità a disco. Sviscerò il manuale di un’unità a disco della North Star e iniziò a comprendere che il circuito che aveva realizzato potesse fare tutto quello che facevano gli altri e anche qualcosa di più … Studiando la circuiteria delle unità a disco IBM, riuscì a concepire un sistema che permetteva di eliminare gran parte dei componenti usati lasciando molti compiti al software.

Capolavoro di eleganza a parte, non esistevano all’epoca sistemi operativi avviabili da disco per i computer che sfruttavano il 6502 e benché l’Apple II avesse un mini-DOS incorporato nella ROM che permetteva di reindirizzare manualmente alcune funzioni di input e output, Wozniak voleva qualcosa di più. La prima possibilità era scegliere il CP/M, sistema operativo molto popolare all’epoca e piuttosto grossolano e benché avesse parlato di sistemi operativi con Gary Kildall (il creatore di CP/M), il co-creatore di Apple era alla ricerca di qualcosa di più semplice da usare. Benché sapesse poco di sistemi operativi, Wozniak era sicuro che sarebbe stato capace di svilupparne uno in proprio con caratteristiche sufficientemente avanzate ma Jobs era impaziente: non poteva aspettare e decise di assumere Paul Laughton, impiegato di una società denominata Shepardson Microsystem, che firmò un contratto di 13.000 dollari (5200$ in anticipo, il resto a seguire, senza richiedere royalty) il quale riuscì a fornire un sistema operativo in soli 35 giorni, senza particolari strumenti e partendo da hardware parzialmente funzionante. Apple riuscì a ottenere un file manager, l’interfaccia per l’integer BASIC e l’Applesoft BASIC, utility per il backup, disk recovery e la copia dei file. “Mi sedetti” ricorda Laughton, “e cominciai a scrivere il codice su schede perforate” (supporti di cartoncino che si usavano per immagazzinare e trattare i dati sulle prime generazioni di computer), ”l’output fu compilato, registrato su nastro e il debug avviato”.

Aver creato un sistema operativo in così poco tempo (benché semplice rispetto a quanto disponibile ora) è merito dei geniali programmatori dell’epoca. Nella documentazione recuperata dal DigiBarn computer museum, si trovano dettagli di Jobs e note scritte da Wozniak, con specifiche richieste e passaggi spassosi per gli appassionati di queste cose, come ad esempio dettagli disegnati a mano da Woz con lo schema del controller. Nei margini delle pagine con il codice sorgente alcune note si evidenziavano limiti da non superare, al fine di non aggiungere cicli di lavoro al 6502 (cose che ora fanno sorridere, vista la potenza dei processori odierni).

Per Laughton, che ora ha 69 anni, il progetto per il quale ha lavorato in Apple, è stato il culmine della sua carriera. Quando di tanto in tanto si trova a parlare con qualcuno spiegando che ha creato il DOS per Apple, la maggiorparte risponde tipicamente con frasi del tipo: “Wow, hai fatto un sacco di soldi”. Di fatto, come programmatore ha guadagnato in tutto 35.000 dollari per un anno di lavoro presso la società Shepardson. Avrebbe potuto guadagnare molto di più lavorando per Apple ma all’epoca quest’ultima era solo una piccola società come tante altre e Laughton preferì continuare a scrivere software per la Shepardson. “Ricordo ad ogni modo che parlai con Wozniak” dice Laughton, “e all’epoca il suo salario era inferiore al mio”. 

Ricordiamo che alla storia di Apple abbiamo dedicato una serie di articoli che potete visualizzare partendo da questo indirizzo.

[A cura di Mauro Notarianni]

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