Una indagine della CNN evidenzia l’uso di telecamere nascoste in alcuni appartamenti in affitto, una brutta pratica vietata da società come Airbnb che non consentono agli host di utilizzare telecamere di sorveglianza o dispositivi di registrazione che monitorano gli spazi interni, neanche se tenuti spenti.
Gli host possono installare telecamere di sorveglianza all’aperto, purché rispettino precise linee guida (indicando la loro presenza) ma in tutti i casi non è consentito installare telecamere di sorveglianza e dispositivi di registrazione all’interno dell’alloggio (corridoi, camere da letto, bagni, soggiorni o dependance), neanche se tenuti spenti o scollegati. Questi divieti si applicano anche alle aree comuni e agli spazi condivisi degli alloggi in cui vengono affittate stanze private (ad es. un soggiorno).
Un portavoce di Airbnb ha riferito che l’uso di telecamere nascoste da parte degli host è raro, e che quando questo problema si verifica “prendiamo misure rapide e appropriate, inclusa la rimozione degli host che violano le policy dagli annunci”.
Come difendersi
Come individuare eventuali telecamere nascoste? È possibile acquistare a prezzi molto bassi oggetti di questo tipo in miniatura che si collegano alla WiFI e individuarli non è sempre facile: le lenti possono essere minuscole e i dispositivi di sorveglianza camuffati su oggetti, lampadari, muri, mobili e soprammobili.
Senza diventare paranoici e ricorrere a tecnici con attrezzature dedicate, se si sospetta la possibile presenza di una videocamera, si possono usare dei semplici accorgimenti. Di seguito segnaliamo due metodi:
Verifica con la fotocamera dello smartphone
Il primo metodo è ricorrere al proprio smartphone, usando la fotocamera e una torcia (anche quella del telefono stesso). Bisogna spegnere le luci nella stanza, chiudere le tende (la stanza deve essere buia), accendere torcia e telecamera del telefono e puntarlo dove si pensa possa essere il dispositivo spia: in presenza di eventuali telecamere nascoste è possibile vedere un bagliore.
Molte telecamera-spia sfruttano l’illuminazione a infrarossi per le riprese al buio; quest’ultima è invisibile a occhio nudo ma non alla fotocamera dello smartphone. Riprendendo al buio con il telefono, la fonte di luce sarà visibile sul display come un punto lampeggiante. Per capire se la fotocamera del vostro smartphone è adatta per queste ricerche (alcuni telefoni integrano un filtro per la luce a infrarossi), potete fare una prova con un telecomando della TV puntando la fotocamera verso la parte anteriore (quando si premono i pulsanti, l’emettitore di quest’ultimo tipicamente invia il segnale mediante luce a infrarossi).
Collegarsi alla WiFi e cercare dispositivi sospetti
Esistono diverse app (es. Glint Finder per iOS e Android) mediante le quali è possibile individuare dispositivi spia collegati alla rete WiFi. Collegatevi alla rete WiFi locale (sempre ammesso che sia questa quella usata per spiarvi), e avviate l’app per la scansione della rete: al termine della scansione apparirà un elenco dei dispositivi collegati. Da siti come questo potete indicare il MAC address (un codice univoco associato ai dispositivi di rete) per individuare produttore e altri dettagli con i quali capire se si ha a che fare con un dispositivo di sorveglianza.
Cosa fare se si individua un dispositivo spia
Se siete sicuri di avere individuato un dispositivo che vi spiava a vostra insaputa, bisogna contattare le forze dell’ordine, l’amministrazione dell’albergo o il servizio di prenotazione usato. Come accennato, società quali Airbnb vietato espressamente agli host l’uso di telecamere di sorveglianza e dispositivi di registrazione, e se si riesce a dimostrare il problema si può tentare di richiede un rimborso o una sistemazione alternativa.