Uno degli aspetti che è diventato sempre più importante per quanto riguarda le guerre è il loro aspetto cyber. Ma se siamo abituati a pensare solo ed esclusivamente agli attacchi di hacker di stato, o di cyberforze militarizzate o attacchi sponsorizzati dagli stati, vediamo solo un lato della medaglia.
In realtà c’è un altro aspetto ancora più importante e che è la naturale evoluzione di quello che potremmo chiamare il più antico manuale di occupazione di un territorio nemico: prendere il controllo dei suoi mezzi di comunicazione interni ed esterni.
È esattamente quello che hanno fatto i militari russi quando hanno cominciato ad occupare i territorio ucraini, e portano ancora avanti questo tipo di approccio. A partire dalla presa delle città meridionali e dei territorio occupati al nord, infatti, unità speciali dell’esercito russo hanno ordinato agli operatori e ai sistemisti dei provider e delle centrali, datacenter e altri punti di riconfigurare i loro apparecchi con un unico obiettivo: far passare tutte le comunicazioni attraverso la rete russa.
Il grande cambiamento
Scrive il New York Times che i militari russi hanno ordinati a funzionari dei provider internet nelle città occupate di fare cambiamenti notevoli.
“Sono venuti da loro, hanno puntato loro le pistole alla testa e hanno detto: “Fate questo””, ha detto al New York Times Maxim Smelyanets, proprietario di un provider internet che opera nella zona e ha sede a Kiev. “Lo hanno fatto passo dopo passo per ogni azienda”.
Secondo il giornale americano, le autorità russe hanno poi “reindirizzato i dati di telefonia mobile e internet da Kherson attraverso le reti russe”. Inoltre, “hanno bloccato l’accesso a Facebook, Instagram e Twitter, nonché ai siti web ucraini di notizie e ad altre fonti di informazioni indipendenti. Poi hanno interrotto le reti cellulari ucraine, costringendo i residenti di Kherson a utilizzare i fornitori di servizi mobili russi”.
Quello che è successo nella città di Kehrson è poi successo in tutte le altre città occupate, secondo il giornale.
La censura digitale
Il blocco è estremamente efficace. Ed è la prima volta che accade su così grande scala e rapidamente. Anche la Cina, ad esempio, quando nel 2019 ha avviato un controllo ancora più stringente su Hong Kong, non ha cambiato i parametri delle forniture digitali o agganciato le reti locali a quelle dell’internet cinese continentale, che sono notoriamente “blindate” e fortemente controllate, con un sistema chiamato “grande muraglia elettronica”.
Invece, in Ucraina, le cose non stanno andando così. “La prima cosa che un occupante fa quando arriva in territorio ucraino è tagliare le reti”, ha detto al New York Times Stas Prybytko, responsabile dello sviluppo della banda larga mobile presso il Ministero ucraino per la trasformazione digitale. “L’obiettivo è quello di limitare l’accesso delle persone a Internet, impedendo loro di comunicare con le loro famiglie in altre città e impedendo loro di ricevere informazioni veritiere”.
Il blocco delle informazioni, dell’accesso ai social come Facebook e Twitter, non è tuttavia nuovo nel rapporto tra Russia e Ucraina. Quando infatti Mosca nel 2014 ha conquistato la Crimea, la penisola con una importantissima funzione strategica che si trova nella parte meridionale del Paese, una azienda russa di telecomunicazioni ha costruito un cavo sottomarino e altre infrastrutture attraverso lo stretto di Kerch per reindirizzare il traffico internet dalla Crimea alla Russia.
Secondo i ricercatori, i dati delle reti ucraine vengono ora reindirizzati a sud attraverso la Crimea e i cavi che da questa portano in Russia. Il 30 maggio, riporta il New York Times, il traffico delle reti Internet con sede a Kherson, come Skynet e Status Telecom, si è improvvisamente oscurato. Nei giorni successivi, le connessioni Internet sono state ripristinate, ma attraverso una società di telecomunicazioni russa controllata dallo Stato in Crimea, Miranda Media, secondo Doug Madory, ricercatore di Kentik, una società che misura le prestazioni delle reti Internet.
Occupazione e separazione
Le forze russe stanno anche distruggendo le infrastrutture che collegavano Internet nelle aree occupate al resto dell’Ucraina e al web globale, ha detto al New York Times Mykhailo Kononykhin, responsabile della tecnologia dell’informazione e amministratore di sistema di un provider con circa diecimila clienti nell’area di Melitopol. Ha aggiunto che le forze russe stavano anche rubando attrezzature ai provider internet ucraini per rafforzare le connessioni alla Crimea, compresa la posa di altri cavi in fibra ottica.
La battaglia però è più complessa e si gioca su entrambi i fronti. Infatti, al di là dei territori occupati dall’Ucraina, Internet è stato un campo di battaglia fondamentale nella guerra anche per il governo di Kiev. Mentre la Russia ha imposto un regime di censura ottuso in patria, l’Ucraina ha usato efficacemente i social media per raccogliere il sostegno globale e condividere le informazioni sulle morti di civili e altre atrocità. Le applicazioni mobili avvertono gli ucraini degli attacchi missilistici e forniscono aggiornamenti sulla guerra.
L’attacco russo alla rete dell’Ucraina
Secondo il governo, a giugno circa il 15% dell’infrastruttura internet ucraina era stata danneggiata o distrutta. Almeno l’11% di tutte le stazioni base cellulari, che sono apparecchiature che collegano i telefoni alle reti mobili, non funzionano a causa di danni o mancanza di energia.
Una risposta è arrivata da un fornitore di connessione che non può essere bloccato. Si tratta della società Starlink di Elon Musk, gestita attraverso SpaceX. Più di 12mila terminali internet Starlink hanno integrato la copertura, ha detto al New York Times Andrii Nabok, un funzionario del Ministero della Trasformazione Digitale, che sta cercando di ripristinare l’accesso a internet nel Paese. È in corso di elaborazione un programma di prestiti governativi per accelerare le riparazioni.
Dove le forze ucraine hanno ripreso il controllo dei territori occupati, il ripristino dei servizi internet e cellulari è stato uno dei primi compiti. Vicino alle linee del fronte, i tecnici delle telecomunicazioni sono scortati dai soldati, a volte sotto il fuoco dell’artiglieria. Secondo i dirigenti ucraini incaricati della supervisione di alcuni tentativi di ricostruzione della rete per conto del governo, riporta il New York Times, i lavoratori nel settore delle telecomunicazioni “sono gli eroi nascosti” della guerra.