Se da un lato i droni possono essere utilizzati per scopi nobili, dall’altro sono ormai impiegati anche in operazioni militari con finalità belliche. Di queste ore la notizia che la MADIS americana, Marine Air Defense Integrated System, ha abbattuto nelle scorse ore un drone iraniano in volo nello Stretto di Hormuz, segnando un vero e proprio battesimo del fuoco per le nuove tecnologie anti aeree: per la prima volta, infatti, è stata impiegata la tecnologia jammer per bloccarlo.
Più nel dettaglio, il sistema utilizzato per abbattere il drone viene chiamato LMADIS, piattaforma manovrabile da terra e installata su veicoli militari MRZR. Mentre quest’ultimo è un veicolo di comando, LMADIS è una piattaforma di guerra elettronica, come evidenziato da Marine Corps. Solitamente il sistema viene impiegato a terra, ma il blocco del drone iraniano segna l’inizio dell’impiego di tale tecnologia a bordo delle navi statunitensi.
Il sistema, come spiega anche il WSJ, utilizza un radar e diverse telecamere per scansionare il cielo e rilevare i droni in volo, potendo naturalmente distinguere tra sistemi amici e ostili. Una volta localizzata la minaccia, il radar utilizza frequenze radio per bloccare il drone.
L’impiego di tale tecnologia evidenzia la rapida evoluzione degli scenari bellici. Sempre più spesso, gli Stati Uniti sono alla ricerca di metodi per agire contro obiettivi militari senza giungere ad uno scontro a fuoco tradizionale: si è passati, dunque, ad attacchi informatici per abbattere un drone potenzialmente ostile, evitando di fare ricorso ai classici sistemi missilistici.
Teoricamente, questo genere di attacco dovrebbe evitare classici scontri a fuoco, anche se non è detto che la reazione a questo tipo di attacco non implichi effettivamente l’uso delle armi più convenzionali.
Al momento l’Iran non ha ancora lanciato un suo possibile contrattacco, ma Teheran ha negato la notizia con un un tweet del viceministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchia, secondo cui gli Stati Uniti non avrebbero abbattuto alcun drone nello stretto di Hormuz. Anche il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif ha dichiarato di non avere ricevuto alcuna comunicazione sull’abbattimento del drone.