In questi giorni di emergenza da coronavirus si sente parlare sempre più spesso di telelavoro, con aziende che regalano i propri pacchetti software per tutti gli utenti delle aree geografiche colpite dall’epidemia. Una conseguenza del telelavoro è quella delle videochiamate di gruppo, una necessità che nasce dal fatto di potersi continuare a riunire anche senza trovarsi fisicamente nella stessa stanza.
Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato delle Chiamate di Gruppo in video su FaceTime e delle videochiamate di gruppo su Skype ma tra i vari servizi che si possono scegliere c’è anche Hangouts Meet, di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi proprio in occasione del fatto che Google sta regalando il servizio fino a luglio per tutti i clienti delle zone rosse che si erano già abbonati in precedenza.
Google Hangouts Meet però è di base un’applicazione che possono usare tutti, indipendentemente dalla presenza o meno di un abbonamento GSuite. Questo servizio offre comunque delle opzioni gratuite per tutti, come ad esempio la possibilità di creare e gestire videochiamate di gruppo fino ad un massimo di 25 partecipanti, il cui limite si può estendere fino a 250 utenti in base appunto all’abbonamento acquistato.
Con questo articolo cogliamo appunto l’occasione per parlarvi di questa piattaforma nella sua versione base, quella cioè che offre la possibilità di creare videochiamate di gruppo a costo zero.
Oltre al limite dei 25 partecipanti per singola videochiamata di gruppo, con la versione gratuita di Google Hangouts Meet è possibile solo partecipare (e non creare) alle riunioni virtuali tramite l’app per iPhone e iPad, quella per Android, oppure tramite browser web (come Chrome, Safari e Internet Explorer) attraverso l’installazione di un plugin.
L’invio di messaggi di chat durante le riunioni video è limitato solo all’uso del servizio dal web, mentre non è supportato l’accesso alle riunioni video via telefono e non è consentita la registrazione delle riunioni (magari per consentire a chi non può essere presente di rimettersi in pari appena possibile).
Un altro piccolo limite della versione gratuita di Hangouts Meet riguarda il fatto che gli URL delle riunioni non possono essere modificati o personalizzati, ma è comunque possibile mostrare documenti condividendo lo schermo intero o una finestra specifica, magari per una sessione di brainstorming sfruttando una lavagna virtuale, sebbene ciò sia consentito solo in bassa risoluzione.
Sulla base di ciò si tratta quindi di un servizio piuttosto interessante per quelle piccole aziende, startup e ristretti gruppi di lavoro che desiderano continuare a tenersi in contatto senza dover necessariamente investire delle somme, anche ridotte, in servizi di videoconferenza.
Lo stesso Google Hangouts Meet, come dicevamo, può essere potenziato sia nel numero di partecipanti che nelle funzioni disponibili acquistando uno dei vari pacchetti, come G Suite Basic e G Suite for Education, G Suite Business, oppure G Suite Enterprise ed Enterprise for Education.
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