Ha fatto molto discutere quanto riferito la scorsa settimana dal Guardian. Il giornale britannico ha rivelato che Apple invia una piccola parte delle conversazioni con Siri ad alcuni dipendenti in varie parti del mondo, con l’obiettivo di ascoltare le domande poste dagli utenti per valutare l’efficacia del servizio e migliorare le funzionalità di interazione con l’assistente vocale.
Il clamore sulla vicenda ha portato Apple a rivedere le procedure e, sempre al Guardian, un portavoce di Apple ha riferito che l’azienda attuerà “una profonda revisione del sistema”; è stato intatto deciso di sospendere in tutto il mondo il sistema di valutazione delle conversazioni con Siri e, inoltre, come parte di un futuro aggiornamento del software “gli utenti avranno la possibilità di decidere se partecipare o meno al sistema di valutazione”.
Nella documentazione dedicato alla sicurezza di iOS (qui in PDF), la Mela spiega che la registrazione delle parole pronunciate dall’utente viene inviata al server di riconoscimento vocale di Apple.
Se l’operazione si limita alla dettatura, il testo riconosciuto viene quindi restituito al dispositivo. Altrimenti, Siri analizza il testo e, se necessario, lo abbina alle informazioni contenute nel profilo associato al dispositivo. Per esempio, se l’utente chiede “Invia un messaggio alla mamma”, il servizio utilizza le relazioni e i nomi che sono stati caricati da Contatti. Il comando per l’azione identificata viene quindi inviato al dispositivo per l’esecuzione. Molte azioni di Siri sono completate dal dispositivo sotto la direzione del server.
Ad esempio, se l’utente chiede a Siri di leggere un messaggio che ha ricevuto, il server comunica semplicemente al dispositivo di pronunciare i contenuti dei messaggi non letti. Contenuto e mittente del messaggio non vengono inviati al server.
“Le registrazioni vocali sono conservate per sei mesi, in modo che il sistema di riconoscimento possa utilizzarle per capire meglio la voce dell’utente”, spiega Apple. “Dopo sei mesi viene salvata un’altra copia, sprovvista di identificatore, che Apple potrà utilizzare per un massimo di due anni al fine di migliorare e sviluppare Siri. Un sottoinsieme ridotto di registrazioni, trascrizioni e dati associati senza identificatori potrebbe continuare a essere utilizzato da Apple per il controllo di qualità e il miglioramento costanti di Siri per oltre due anni.
Il sistema conserva anche alcune registrazioni che fanno riferimento a musica, squadre sportive e giocatori, attività commerciali o punti di interesse, sempre allo scopo di migliorare Siri”.
Il sito Appleinsider riferisce che è possibile eliminare l’invio di registrazioni portandosi nelle impostazioni. Ecco come procedere da iOS e macOS.
Da iOS
- Selezionate “Impostazioni”, da qui “Siri e Cerca” e disattivate le opzioni “Abilità Ehi Siri” e “Premi il pulsante laterale per Siri”
- Selezionate “Impostazioni” > “Generali” > “Tastiera” e disattivate “Abilita dettatura”.
Dal Mac
- Selezionate Preferenze di Sistema, fate click su “Siri” e disattivate la voce “Abilita chiedi a Siri”.
- Da Preferenze di Sistema > Tastiera, selezionate “Dettatura” e impostate la dettatura su “No”.
Non è richiesta nessuna azione da Apple Watch o HomePod (viene tenuto conto delle impostazioni dell’iPhone). Le impostazioni sopra riportate DISATTIVANO le funzionalità legate a Siri e alla dettura e queste non funzioneranno fino alla riattivazione. Ovviamente riattivando le funzioni prima citate il processo di raccolta dei dati ripartirà con un nuovo identificatore anonimo.
Apple ad ogni modo per il momento ha sospeso la procedura di raccolta delle registrazioni vocali che dovrebbe servire a migliorare la qualità delle conversazioni e, come già detto, nei futuri aggiornamenti chiederà esplicitamente il consenso all’utente di registrare in modo anonimo una piccola percentuale delle conversazioni.
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