Nel cuore di Milano, sotto al Padiglione aeronavale del Museo Nazionale di scienza e tecnologia “Leonardo Da Vinci”, è stato inaugurato un deposito con migliaia di beni che raccontano la storia della scienza, della tecnologia e dell’informatica. Si chiama “Collezioni di Studio” ed è molto più di un magazzino: è un luogo di conservazione dei beni, di studio e di scoperta, dove studenti, appassionati, ricercatori, possono avvicinarsi a oggetti entrati a far parte del patrimonio collettivo.
Nei quasi 7800 metri quadrati del deposito, tra i 2700 beni esposti, trovano spazio anche reperti della storia dell’informatica. Oltre al Supercomputer Cray – uno degli hilights della storia della tecnica – sono conservati un computer Next e diversi dispositivi marchiati Apple. Tra questi, un Apple II, un eMac e The 20th Anniversary Mac.
La raccolta di prodotti Apple
La collezione di computer, in particolare, è frutto di una raccolta e di una selezione effettuata dai curatori del museo dopo la morte di Steve Jobs. Il museo aveva dato il via – a margine della mostra “Story of a bite. Steve Jobs e la rivoluzione di un’idea” – alla campagna “Ci aiuti a non perdere la memoria?” in cui invitava tutti a donare all’istituto computer, stampanti, dispositivi portatili, manuali, software e accessori marchiati Mela morsicata.
Un invito che è stato raccolto da tantissimi e che ha portato ad una raccolta e a una necessaria selezione e catalogazione del materiale arrivato al Museo. Quest’operazione è stata essenziale per poter realizzare una piccola ma significativa sezione dedicata alla storia dell’informatica. In parte i dispositivi sono esposti e in parte si potranno vedere durante le visite guidate alle Collezioni di Studio.
I prodotti da vedere
Il percorso proposto per le prime giornate di apertura si articola attraverso collezioni non esposte da tempo e singoli beni con caratteristiche estremamente differenti tra loro: oggetti impiegati per sport e diletto, strumenti di ricerca scientifica provenienti da contesti d’eccezione, oggetti quotidiani di epoche passate, antenati di tecnologie che popolano le nostre case oppure apparati tecnici normalmente visibili solo agli addetti ai lavori e highlights della storia della tecnica famosi nel mondo. La Vespa da Record, il biciclo di Lallement, il supercomputer Cray o la strumentazione laboratorio di Giulio Natta sono solo alcuni tra i beni conservati nei depositi del Museo.
«Collezioni di Studio è un’area dedicata a funzioni di conservazione, studio e ricerca su oggetti afferenti a numerosi ambiti tecnico-scientifici. Si sviluppa su una superficie di 2800 metri quadrati e accoglie circa 7.800 beni. È un contesto vivo, in costante evoluzione, dove s’intrecciano esperienze e competenze diverse. Un luogo intimamente connesso a significati profondi dell’istituzione museale. Il lavoro fatto finora ha permesso di renderne visitabile un’ampia porzione e ci auguriamo che questo contribuisca a offrire una visione ulteriormente articolata della realtà in cui lavoriamo ogni giorno», spiega Marco Iezzi, Curatore Trasporti e Responsabile Depositi del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.
Nuovi percorsi tematici per le collezioni non esposte
Un riordino degli spazi al quale ha corrisposto anche l’ordine dal punto di vista archivistico del patrimonio del Museo. Una vera e propria campagna di studio e organizzazione e ricollocazione dei beni ancora in corso che è orientata non solo da esigenze tecniche e criteri logistici, e che ha come obiettivo quello di sviluppare percorsi tematici per valorizzare la varietà delle collezioni attualmente non esposte, e far conoscere dinamiche vitali dell’istituzione museale, essenziali rispetto al suo significato e al suo rapporto con la società.
«Il progetto è particolarmente significativo in quanto renderà possibile, nel tempo e progressivamente, l’apertura al pubblico di 2.000 mq sui 2.800 mq dei depositi interni, dando l’opportunità di prendere visione di componenti importanti delle nostre collezioni che, per ragioni diverse, non possono essere esposte. Non solo, il fascino della visita a un deposito museale costituisce un’esperienza unica che i nostri animatori scientifici, in forte relazione con i nostri curatori, sapranno rendere coinvolgente e indimenticabile» continua il Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.
I lavori e l’allestimento durante il lockdown
Il progetto Collezioni di Studio parte di un piano ampio finalizzato a rendere il più possibile accessibile il patrimonio storico del Museo Nazionale di Scienza e tecnologia e riguarda alcuni spazi di deposito ubicati nel Padiglione Aeronavale. Grazie ai contributi di Regione Lombardia, questi spazi sono stati oggetto di un intenso programma di lavori architettonici e impiantistici, realizzati durante i periodi di lockdown, fondamentali sotto il profilo della conservazione preventiva, della sicurezza e della fruibilità dei beni e degli spazi.
«Collezioni di Studio, è uno di quei progetti dalla forte natura identitaria, che tocca il cuore della nostra missione, perché riguarda il riordino progressivo e la fruibilità per il pubblico di una componente importante delle collezioni del Museo – visibili in forma espositiva solo per il 15% -, ed è uno dei più rilevanti fra quelli che abbiamo potuto portare avanti nel periodo di obbligata chiusura a causa della pandemia», spiega Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.
Come visitare le Collezioni di Studio
Le visite guidate, pensate per un pubblico dai 12 anni in su, si svolgeranno a partire dasabato 24 luglio e per tutta la durata del periodo estivo fino a sabato 28 agosto.
Il calendario di settembre sarà disponibile a partire da fine agosto.
La durata è di 45 minuti dalle ore 11.30 alle ore 12.15 e l’accesso è consentito fino a un massimo di 12 persone.
Il costo della visita guidata è di 5€ oltre al costo del biglietto di ingresso ed entrambi sono prenotabili direttamente dal sito web del Museo: https://www.museoscienza.org/it/visitare/biglietti
Le foto nelle gallerie fotografiche in questa pagina sono state fornite direttamente dal Museo della Scienza e della tecnologia di Milano.
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