Il monitor Apple Studio Display si può collegare a un PC con Windows ma in questo caso determinate funzionalità non saranno disponibili sui PC e l’esperienza d’uso potrebbe risultare nel complesso “carente”, rispetto al collegamento di questo dispositivo al Mac.
Apple spiega che funzionalità quali “Center Stage” (quella che allarga o restringe in automatico l’inquadratura nelle videochiamate alla presenza o meno di altre persone) e il sensore True Tone (che regola automaticamente la temperatura colore in base alla luce ambientale), non funzionano quando il display è collegato a un PC (probabilmente perché queste sfruttano il chip A13 Bionic che è a sua volta gestito dal Mac).
Studio Display è compatibile con vari Mac recenti aggiornati a macOS Monterey 12.3 o successivi, e iPad Pro 11, iPad Pro 12,9″ (3a generazione) e iPad Air (5ª generazione) aggiornati ad iPadOS 15.4 o successivi.
Anche funzionalità come quelle per l’aggiornamento automatico del firmware, richiedono un Mac e la risoluzione supportata su PC varia da sistema a sistema.
Si tratta, in altre parole di un monitor che dà il meglio di sé, quando collegato al Mac: un grande schermo Retina 5K da 27″, videocamera (12MP) con ultra-grandangolo e inquadratura automatica, suono ad alta fedeltà con sei altoparlanti (quattro woofer e due tweeter) e audio spaziale, tre microfoni in array.
Studio Display vanta 600 nit di luminosità, ampia gamma cromatica P3 ed è disponibile nella variante in vetro con nanotexture (elemento che diffonde la luce per ridurre al minimo il riflesso). ha tre porte USB-C che consentono trasferimenti fino a 10 Gb/s per collegare direttamente al display periferiche, unità di archiviazione e dispositivi di rete ad alta velocità. Una porta Thunderbolt permette di connettere al Mac sia Studio Display sia le altre periferiche collegate tramite un unico cavo. Lo stesso cavo è anche in grado di fornire 96W di alimentazione (utile, ad esempio per ricaricare il MacBook Pro 14″).