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Colibri, forse il miglior lettore musicale per Mac

Per ascoltare la musica su Mac, l’app preinstallata di Apple può certamente bastare alla maggior parte di noi. Eppure ci sono decine di ragioni per preferire un lettore musicale dedicato e Colibri è tra quelli che, passati al setaccio dalla nostra redazione, forse le comprende davvero tutte.

Non soltanto colpisce per l’interfaccia pulita e in perfetto stile Apple ma anche per alcune funzioni che attirano l’attenzione di tutti gli ascoltatori, non necessariamente audiofili, e per le quali forse può davvero valere la pena acquistarla.

Dove scaricare Colibri

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Colibri, forse il miglior lettore musicale per Mac

L’app si scarica direttamente dal Mac App Store e funziona su tutti i Mac a partire da macOS 10.13 (settembre 2017).

La versione attualmente disponibile è la numero 2.2.0 e pesa all’incirca 60 MB.

Costa 22,99 € e lo sviluppatore ci tiene a specificare che quella acquistata è una licenza a vita e che questa politica “non cambierà mai”.

A giudicare dal sito web sembra una persona particolarmente scrupolosa e sensibile alle richieste degli utenti tanto che le recensioni pubblicate sull’Apple Store di Apple vengono copiate anche sul suo sito web. Questo perché nel caso in cui un utente chieda il rimborso entro i termini “la recensione viene automaticamente rimossa (poiché l’utente non ne è più il proprietario)”. In questo modo riesce così a tenere traccia di tutti i feedback, soprattutto quelli negativi che gli consentono di migliorare costantemente l’applicazione.

Le prestazioni

Partiamo innanzitutto dal codice. L’app è stata scritta in Swift ed è nativa per Mac, anche i più recenti che usano un processore Apple Silicon.

Uno dei motivi per cui vale davvero la pena prenderla in considerazione sono i consumi ridotti praticamente all’osso. Le nostre prove confermano quel che sostiene lo sviluppatore, ovvero che serve un quantitativo minimo di CPU per farla funzionare: nel nostro caso, non è mai andata sopra il 3%, con picchi di 40% al caricamento manuale di un nuovo brano (quindi senza pre-caricamento in background). Un paragone: VLC, altra app molto valida per via del supporto ai numerosi formati audio/video e particolarmente leggera, nel riprodurre lo stesso brano usa circa il 7% di CPU, quindi più del doppio (anche questa balzando temporaneamente al 35-40% nel cambio brano).

Di conseguenza anche i consumi della batteria (per chi la installa su un MacBook) sono infinitesimali, questo anche perché è progettata in modo tale che l’intero brano non venga mai spostato in memoria e il successivo viene precaricato in background, eliminando così latenze e altre problematiche del genere.

Abilitando un’apposita voce nel menu è possibile farla girare anche tutta in RAM, lasciando così la CPU completamente libera per il resto delle applicazioni.

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L’interfaccia

Come dicevamo l’interfaccia utente è minimale e in pieno stile Apple. Si può eventualmente personalizzare selezionando uno dei temi precaricati oppure scaricando quelli realizzati dalla community.

Tutti i controlli sono a portata di mano e c’è anche un equalizzatore a 10 bande da attivare per regolare a puntino le varie frequenze in base alla musica o ai propri gusti.

L’app volendo si integra anche nella barra dei menu spuntando l’apposita voce. A quel punto gli verrà dedicato uno spazio di 40 caratteri (anche questo regolabile a piacere) per mostrare l’autore e il brano in riproduzione, oppure solo una di queste due informazioni.

Cliccandola poi si accede al mini-player dove poter eventualmente gestire la riproduzione musicale senza mettere in primo piano la schermata principale dell’app.

Se presente, l’app mostra anche la copertina degli album e tutta una serie di parametri come la durata del brano in riproduzione, il tempo che manca per la sua conclusione, la durata complessiva della playlist, il codec, la frequenza, i kbps e via dicendo.

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I formati supportati

Altro punto di forza di Colibri sono i formati supportati. Si va dagli audio loseless come FLAC, ALAC, WAV, AIFF, APE, TTA, DSD e WavPack ai lossy più diffusi come Ogg Vorbis, MP1/MP2/MP3 e AAC/M4A, compresi anche il MOD (il primo formato di file per la musica usato negli anni ’80) e il MIDI.

Tecnologia BS2B

Se avete intenzione di collegare un paio di cuffie al Mac allora sappiate che Colibri integra anche la tecnologia BS2B (Bauer Stereo to Binaural), che riduce l’affaticamento che si può provare quando si ascolta la musica in questo modo per lunghi periodi di tempo.

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Colibri, forse il miglior lettore musicale per Mac

Con le cuffie infatti ogni orecchio riceve l’audio da un solo altoparlante (cosa che invece non accade quando si utilizzano degli altoparlanti stereo) causando un leggero sovraccarico che può potenzialmente portare a mal di testa e più in generale a una sensazione di affaticamento. Questa tecnologia risolve sostanzialmente il problema usando “la latenza con il crossfeed” per avvicinare l’ascolto in cuffia all’esperienza stereo degli altoparlanti.

In Colibri è persino possibile impostare un profilo unico oppure assegnarne di personalizzati per ogni singolo brano regolando manualmente crossfeed e cutoff, questo perché pare non esista una soluzione valida per tutti. L’app è anche in grado di abilitare e disabilitare automaticamente questi profili ogni volta che si collegano e scollegano delle cuffie.

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Personalizzazione, e funzioni

Colibri come dicevamo è completamente personalizzabile in ogni suo aspetto e questo è forse ciò che la rende ancora più unica e speciale. Senza considerare che le preferenze vengono salvate in alcuni file (⇧⌘P con l’app in primo piano per visualizzare la cartella che li contiene) così da poterli eventualmente esportare, archiviare sul cloud e condividere anche con gli altri Mac in proprio possesso.

Si possono configurare anche gli aspetti più piccoli e infinitesimali, come ad esempio il comportamento del tasto rosso (x) che normalmente chiude le app su Mac oppure dell’app quando vengono aggiunti nuovi brani (se riprodurli subito, se aggiungerli in fondo alla playlist, eccetera).

Si può decidere se l’app debba ricordare l’ultima playlist e l’ultimo brano riprodotto al successivo riavvio, il livello del volume all’avvio e via dicendo. Si possono anche fare cose più interessanti come il forzare un certo tipo di frequenza per tutte le canzioni oppure ascoltare la radio inserendo l’URL nell’apposito spazio (⌘K).

L’app supporta anche AirPlay 2 multi-room, consentendo così di inviare lo streaming dell’audio in riproduzione su due o più altoparlanti collegati al Mac che supportano questa tecnologia.

Altre app

Se siete a caccia di altre applicazioni allora sappiate che qui su Macitynet avete l’imbarazzo della scelta: periodicamente pubblichiamo infatti nuovi articoli separando attraverso apposite sezioni quelle dedicate ad iPad, iPhone, Mac, Android e Windows.

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