Panic non rilascerà nuove versioni dell’editor di codice web all-in-one Coda sul Mac App Store. Il problema è la complessità di adattare il programma alle regole imposte da Apple con il sandboxing. La futura versione 2.5 alla quale gli sviluppatori stanno lavorando da tempo, sarà venduta e distribuita sul sito dello sviluppatore. In un post sul blog dell’azienda, è spiegato che il codice del software è molto complesso rendendo difficile l’adeguamento in tempi brevi al meccanismo di sandboxing di OS X.
Il sandboxing è un meccanismo che Apple impone a chi vuole proporre applicazioni sul Mac App Store. Questa tecnica isola le app dai principali componenti di sistema del Mac, dai dati e da altre applicazioni. Se un’app viene manomessa da un software pericoloso, il sandboxing la blocca automaticamente per tutelare computer e informazioni. Anche in Safari il PDF viewer integrato e plug-in come Adobe Flash Player, Silverlight, QuickTime e Oracle Java vengono eseguiti in ambiente protetto. Mavericks estende questa funzione anche ad app come Mac App Store, Messaggi, Calendario, Contatti, Dizionario, Libro Font, Photo Booth, Visualizzazione rapida, Note, Promemoria, Game Center, Mail e FaceTime.
Gli sviluppatori ribadiscono che Apple ha fatto di tutto per aiutarli a superare gli ostacoli, ma tutte le soluzioni possibili avrebbero ritardato ancora l’uscita della versione 2.5 di Coda. Giacché questa release è in sviluppo da oltre un anno, Panic preferisce al momento tralasciare i dettami di Apple sul snadboxing e proporre il software sul suo sito, anziché metterlo in vendita sul Mac App Store.
Chi ha acquistato il programma sul Mac App Store non deve ad ogni modo preoccuparsi: sarà possibile eseguire l’aggiornamento direttamente dal sito degli sviluppatori. Panic conta di ritornare sul Mac App Store in futuro, quando risolverà le problematiche che al momento impediscono a Coda di essere qui presente. Tra le conseguenze dell’assenza dal Mac App Store, l’abbandono della funzione di sincronizzazione con iCloud, limitazione non grave che gli sviluppatori aggireranno con una soluzione “in casa” gratuita denominata Panic Sync.