LowEndMac ha avuto modo di intervistare all’inizio di questo mese Andrew Barry sviluppatore originario di RealBasic e qualche giorno addietro Geoff Perlman, CEO e presidente di REAL Software. Le due interviste sono molto interessanti e spiegano come nacque il prodotto, il mercato che cerca di occupare, la sua evoluzione, l’impatto di Mac OS X sullo sviluppo del RAD (RealBasic nacque prima per Mac OS 9 e poi, in seguito, fu portato su Mac OS X, Windows e reso compatibile con varie distribuzioni Linux).
Perlman non si sbottona sui dati di vendita del prodotto spiegando che ogni variante attira sviluppatori di diverso tipo e che non ha senso raggruppare i dati di vendita di prodotti diversi. Ad esempio, le varianti “Personal Edition” e “Professional Edition” sono vendute ad utenti con esigenze diverse. La “Personal Edition” per Linux è, invece, gratuita e non è facile fare confronti tra le vendite delle versioni Mac e Windows. Se si tiene conto della sola “Professional Edition” le percentuali di vendita sono: 43% Mac, 48% Windows e 9% Linux.
Per quanto riguarda il futuro del prodotto, il CEO di Real Software afferma che la software house ascolta ciò che è richiesto loro dagli sviluppatori. Per quanto riguarda la nostra piattaforma, ad esempio, si sta lavorando per aggiungere il supporto a Cocoa (l’API e l’ambiente di programmazione che normalmente richiede il ricorso a Xcode e Interface Builder), alle piattaforme di telefonia mobile e alle nuove piattaforme web, sviluppando * come sempre * un ambiente astratto che permetta di compilare prodotti finiti che possano essere avviati sui computer ma anche sul web o dispositivi mobile.
[A cura di Mauro Notarianni]