Arriva Clips, la piccola app che mancava per iPhone e iPad. Una app che ha suscitato l’interesse di molti perché propone un modo per vivere la modernità della “snack culture”, della cultura dei media vissuti non più come produzione e fruizione di contenuti lunghi e strutturati, bensì come occasione per generare piccoli prodotti video ma di grande impatto e complessità strutturale, uniti alla proverbiale facilità di utilizzo dei software di Apple.
Torniamo ai tempi del lancio di iMovie e GarageBand, tempi epici in cui la ricerca era non solo tecnologica ma anche e fondamentalmente sull’interfaccia. Clips riprende alcuni elementi strutturali di queste app: ad esempio, gestisce una sua libreria dei contenuti, i “progetti” che vengono realizzati dall’utente ma dall’altro lato segue la filosofia Apple (mutuata da quella di Unix) di avere app che collaborano tra di loro, e quindi accesso al rullino delle foto e dei video per avere accesso alle immagini/video e per salvare le clip. Con in più un ottimo archivio di girato di stock che permette di arricchire ulteriormente il proprio lavoro.
Clips si posiziona nella fascia semplice e disimpegnata delle applicazioni per i dispositivi di Apple. Facile da usare, interfaccia molto semplice, è veramente una app pensata per un uso con i pollicioni su iPhone o iPad. E una app che promette una piccola rivoluzione, se verrà ben accolta, nell’evoluzione delle altre app per iOS dedicate a un uso più leggero del dispositivo. Però, attenzione: non fatevi ingannare. La complessità tecnologica di questa app c’è e il suo scopo è quello di riuscire a dare uno strumento potente ma facile da usare nelle mani dei creativi.
Segue cioè l’idea che lo strumento che si utilizza per la creatività sia “invisibile”, scompaia tra le mani dell’utilizzatore e permetta di liberare al massimo gli istinti e le competenze di chi ci lavora: il senso estetico, le pulsione, le idee, la sensibilità. I migliori strumenti sono quelli che non ti costringono a passare ore a configurarli e gestirli per riuscire a fare il tuo lavoro creativo, ma che scompaiono sullo sfondo e attivano una sorta di fusione prostetica, diventano una estensione del proprio braccio, del proprio occhio e della propria mente, agendo in maniera naturale e istintiva. È la filosofia di fondo di Apple, dopotutto: una grande semplicità che racchiude e fa scomparire l’enorme complessità necessaria a realizzarla.