Con Donald Trump Presidente USA al suo secondo mandato aumentano le incertezze nello scenario geopolitico e sui mercati: la notizia che la Cina sta valutando una indagine su Apple riguardante le commissioni e le politiche di App Store sembra inserirsi in questo scenario di tensione.
L’autorità governativa cinese per la regolamentazione del mercato sta esaminando le regole di Apple App Store. Questo sia per la commissione del 30% sugli acquisti in-app, sia sulle restrizioni sui sistemi di pagamento terze parti.
Anche se la possibile indagine risulta identica a quanto già successo altrove e già risolto da Cupertino, dall’anticipazione di Bloomberg è inserita nei rapporti complessi tra USA e Cina.
Subito dopo l’annuncio di Trump dei dazi su Messico, Canada e Cina, il Paese del Dragone ha risposto a sua volta introducendo nuovi dazi sulle importazioni USA. Ma non è stata l’unica risposta: il ministro del commercio cinese ha inserito nella lista delle “entità inaffidabili” il gruppo PVH Corp, proprietario dei marchi Calvin Klein e Tommy Hillfinger, insieme alla società Illumina specializzata in biotecnologie.
Sempre nella scia delle risposte agli USA, nelle scorse ore il regolatore del mercato cinese ha annunciato l’avvio di una indagine su Google per violazione delle leggi antimonopolistiche. E probabile che avvenga lo stesso per Apple.
Oltre che sul piano politico ed economico, la diatriba USA – Cina si manifesta anche nel fondamentale settore dell’intelligenza Artificiale. Negli scorsi giorni il modello AI cinese DeepSeek ha dimostrato di poter raggiungere prestazioni elevate a una frazione del costo dei grandi modelli AI occidentali.L’Italia per prima e poi molte altre nazioni hanno bloccato DeepSeek per timori su privacy e sicurezza. Il crollo dei maggiori titoli AI è stato recuperato in pochi giorni ma sulla creazione di DeepSeek e sul reale costo del modello molti nutrono profondi dubbi.
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