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La Cloud Unit di Alibaba ha siglato un accordo con Tequ Group – un conglomerato che si occupa di alimentazione e agricoltura che alleva ogni anni circa 10 milioni di maiali – per lo sfruttamento di meccanismi di riconoscimento facciale e vocale nell’azienda suinicola di Tequ.
Secondo quanto spiega un portavoce di Alibaba, l’azienda offrirà un software a Tequ che sarà sfruttato nell’allevamento in combinazione ad hardware proprietario. Sfruttando meccanismi di riconoscimento delle immagini, il software è in grado di identificare ogni suino in base a un marchio apposto sul suo corpo. Per ogni suino è disponibile un archivio, un database nel quale sono memorizzati dati e caratteristiche quali il tipo di razza, l’età, il peso. Il software è in grado di monitorare cambiamenti a livello di attività del suino e valutare la sua forma fisica. È anche in grado di valutare i suini nell’allevamento, individuando ad esempio i colpi di tosse, valutando dal suono se è malato o no o rischia di propagare malattie. Il software è inoltre in grado di elaborare dati valutando quali suini sono in grado di partorire progenie sane.
Il CEO di Tequ evidenzia che occuparsi di suini non è facile nei grandi allevamenti: “Se devi gestire oltre 10 milioni di maiali, non è sufficiente fare affidamento alle risorse umane”. Anche solo contare manualmente le nascite quotidiane è in pratica impossibile.
La Cina è il più grande produttore, consumatore e importatore di carni suine. Nel 2017 sono state prodotte 53.5 milioni di tonnellate di carne di maiale. Il mercato della carne di maiale nel Pese è in costante crescita da più di trent’anni. Sin dalla fine degli anni ’70, quando il governo liberalizzò l’agricoltura, in Cina il consumo di maiale è aumentato di quasi sette volte. La Cina attualmente produce e consuma quasi 500 milioni di suini l’anno, la metà di tutti i maiali del mondo.