La situazione commerciale tra Unione Europea e Cina si incrina ulteriormente, dopo l’annuncio di Pechino di voler intensificare i dazi sull’alcol: è questo, almeno per il momento, il modo che la Cina ha scelto per rispondere ai dazi approvati dall’UE sulle auto elettriche importate dal Paese del Dragone.
Pechino ha annunciato l’introduzione di dazi temporanei sulle importazioni di brandy dall’UE, in risposta ai dazi imposti dal blocco europeo sui veicoli elettrici prodotti in Cina. A partire dall’11 ottobre 2024, gli importatori di brandy europei dovranno versare un deposito cauzionale presso la dogana cinese, come comunicato dal Ministero del Commercio cinese.
Questo nuovo pacchetto di tariffe colpirà duramente i marchi francesi di brandy, come Hennessy e Rémy Martin, che si troveranno a pagare, rispettivamente, dazi del 39% e del 38,1%.
La scintilla che ha innescato questa misura della Cina è stata la decisione dell’Unione Europea, presa il 4 ottobre 2024 scorso, di imporre tariffe sui veicoli elettrici fabbricati in Cina. I nuovi dazi europei, che entreranno in vigore il 31 ottobre e dureranno cinque anni, potrebbero arrivare fino al 35,3%, se sommati al già esistente dazio del 10% sulle automobili elettriche importate dalla Cina.
In questo contesto, Pechino ha annunciato misure di risposta, colpendo un altro simbolo dell’eccellenza europea: il brandy, con un chiaro riferimento alla Francia, attivamente coinvolta nella lotta contro i veicoli cinesi.
L’industria del cognac francese ha espresso grande preoccupazione per l’escalation della situazione. Il Bureau National Interprofessionnel du Cognac (Bnic), l’organizzazione che rappresenta i produttori di questo distillato, ha dichiarato che la decisione dell’UE di imporre dazi sui veicoli cinesi “Rafforza la minaccia di sovrattasse sulle esportazioni di cognac verso la Cina”. L’associazione ha sottolineato l’importanza di continuare il dialogo con le autorità cinesi per cercare una soluzione negoziata.
Le reazioni sui mercati finanziari non si sono fatte attendere. A Parigi, le azioni delle principali aziende produttrici di bevande alcoliche hanno registrato un forte calo. I titoli di Rémy Cointreau, produttore di Rémy Martin, sono scesi di oltre l’8%, mentre Pernod Ricard, proprietaria del marchio Martell, ha riportato una perdita di oltre quattro punti percentuali.
Anche LVMH, il colosso del lusso che controlla Hennessy, ha visto il prezzo delle proprie azioni ridursi del 4,3%. Per quel che ci riguarda da più vicino, Campari ha visto una flessione del 1,28% su Piazza Affari. Sebbene il brandy rappresenti solo una piccola parte del suo portafoglio, il gruppo è stato penalizzato dalla debolezza generale del settore delle bevande alcoliche in Europa.
L’escalation tra UE e Cina potrebbe avere ripercussioni ancora più ampie, colpendo non solo il commercio di auto elettriche e brandy, ma anche altri podotti e settori economici.
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