La Cyberspace Administration of China (CAC), l’ente statale cinese che si occupa della regolamentazione di internet, dalla protezione dei dati personali all’antitrust, ha elaborato un piano di azione che prevede la messa al bando delle persone di meno di 16 anni di età, impedendo loro di apparire in eventi live-streaming online e piattaforme video.
Le misure prevedono che alle varie piattaforme online verrà richiesto di eliminare vari contenuti nei quali i minori sono coinvolti, inclusi giochi, raccolte fondi, contenuti volgari e violenti. In aggiunta, le piattaforme digitale sono chiamate ad indagare episodi di cyberbulissimo e condotte aggressive nell’ambito di loro comunità, forum e gruppi.
La CAC riferisce che le misure sono nate in risposta al dilagare di immagini pornografiche “soft” di bambini visibili su piattaforme quali Kuaishou, Tencent QQ, Taobao, Sina Weibo e Xiaohongshu.
Le piattaforme in questione sono state multate per avere permesso la visualizzazione di questi contenuti ed è stato loro ordinato la rimozione di contenuti segnalati e di bannare gli account di utenti che mostrano contenuti di questo tipo.
Secondo la CAC, i contenuti segnalati sono stati usati sfruttati da alcuni utenti per aumentare traffico e visualizzazioni.
La CAC riferisce ancora che in futuro applicherà un approccio “tolleranza zero” nell’applicazione delle regole, sottolineando che le varie aziende dovranno fare molta attenzione, monitorando i contenuti diffusi sulle piattaforme digitali.
Il giro di vite sui contenuti inappropriati che coinvolgono i minori è arrivato dopo che il governo ha fatto sapere di stare lavorando intensificando i controlli sulle big del mondo IT straniere.
A inizio luglio, il consiglio di stato della RPC ha annunciato un inasprimento nei controlli delle imprese relativamente a vari temi, incluse nuove linee guida che prendono di mira le piattaforme Internet, rafforzando le restrizioni esistenti e prendendo di mira una serie di pratiche monopolistiche che si intende reprimere.