Apple è stata citata in giudizio in Cina dalla locale autorità per la regolamentazione dei media. Il problema riguarda i diritti di un oscuro film patriottico, l’ultimo di una serie di ostacoli che la Mela si trova ad affrontare in Cina.
L’Amministrazione statale per la stampa, le pubblicazioni, la radio, i film e la televisione (SARFT), avrebbe citato Apple per avere violato i suoi diritti esclusivi di trasmettere online “Xuebo Dixiao” (grossomodo “schizzi di sangue dei nostri nemici”), film del 1994 che sarebbe stato messo a disposizione mediante l’app “Youku HD” sull’App Store (Youku Tudou è una sorta di YouTube cinese, azienda acquisita lo scorso anno da Alibaba per una cifra equivalente a 4.8 miliardi di dollari)
Secondo la SARFT la violazione è costata all’organizzazione “gravi perdite economiche”; lo sconosciuto film racconta la storia di un giovane e patriottico medico cinese che negli anni ’30 combatte contro le forze di occupazione giapponesi per aprire un ospedale. La SARFT ha chiesto ai due imputati l’immediata sospensione dello streaming del film e il pagamento di 50,000 yuan (circa 7000 euro) di danni e il pagamento delle spese legali (circa 3000 euro).
Ricordiamo che da febbraio di quest’anno la Repubblica popolare vieta a tutte le aziende straniere o a partecipazione straniera di pubblicare direttamente nuovi contenuti online. Il nuovo regolamento è in vigore da marzo e ha come oggetto «lavori creativi», compresi originali o adattamenti, incluse immagini, giochi, animazioni, fumetti, audio, video o testi. Capire quali contenuti è possibile trasmettere, pubblicare o adattare è complesso; come spesso, accade, le leggi cinesi sono scritte con termini vaghi per permettere interpretazioni diverse secondo le necessità del governo.