BOE Technology Group – uno dei fornitori di Apple – ha citato in giudizio Samsung Electronics, affermando che quest’ultima avrebbe rubato tecnologie di sua proprietà usate nei display OLED degli iPhone.
Il quartier generale di BOE, riferisce il sito Appleinsider, si trova a Pechino, e da questo e altre due società controllate, sono stati avviati procedimenti legali contro Samsung e cinque entità cinesi di quest’ultima, aziende coinvolte nella produzione di pannelli per display e semiconduttori.
Le azioni legali sono state presentate presso la Corte del popolo intermedio di Chongqing n. 1, nella Cina centro-meridionale, tenendo conto della competenza territoriale.
L’istruttoria preparativa è prevista per il 18 maggio. BOE accusa Samsung di avere rubato tecnologie di sua proprietà. Non sono al momento noti dettagli sulla tecnologia oggetto del contendere.
Tutte e due le aziende in questione, producono pannelli per i display OLED degli iPhone, e secondo alcuni analisti le azioni legali sono una rappresaglia contro Samsung, che ha avviato una controversia con BOE nel 2022.
A dicembre dello scorso anno, Samsung ha presentato denuncia presso l’ International Trade Commission (ITC) statunitense, puntando il dito contro 17 centri di riparazione smartphone negli USA; nella denuncia si afferma che questi centri per la riparazione sfruttano pannelli ottenuti in modo illegale e li usano come ricambi per gli smartphone Galaxy di Samsung e per gli iPhone di Apple.
Secondo Samsung, i display ottenuti da questi centri di riparazione violano sue proprietà intellettuali, inclusi brevetti legati alla tecnologia “Diamond Pixel“, riferimento alla disposizione a forma di diamante dei punti rossi, verde e blu che dovrebbe garantire caratteri più definiti.
La citazione in giudizio di Samsung potrebbe essere un tentativo da parte di BOE per rallentare la produzione dell’azienda rivale. A gennaio di quest’anno l’analista Ming-Chi Kuo ha previsto che BOE produrrà il 70% dei futuri display di iPhone 15 e iPhone 15 Plus.
BOE ha avuto rapporti con alti e bassi con la Casa di Cupertino; lo scorso anno Apple aveva escluso il produttore cinese di display dalla catena dei fornitori dopo aver individuato modifiche non autorizzate da Cupertino al design de pannelli usati sugli iPhone 13.