Nuove norme del governo di Pechino potrebbero obbligare Apple a memorizzare ancora più dati su infrastrutture locali (server cinesi).
A riferirlo è il sito The Information, spiegando che la Mela potrebbe essere il prossimo target di nuove norme emanate dal governo cinese che obbligano le aziende americane a conservare dati in loco.
Le regole in questione hanno già costretto aziende quali Tesla a memorizzare in Cina dati sugli autisti locali, e portato Microsoft a chiudere LinkedIn in Cina, che ha motivato la decisione parlando di un ambiente difficile dal punto di vista operativo per i requisiti sempre più stringenti richiesti da Pechino.
Alcune norme su tali questioni sono già in vigore da settembre, altre lo saranno dal 1° novembre. Esperti giuristi riferiscono di possibili problemi per Apple se non si adegua quanto prima. Il Paese del Dragone, è un mercato che Cupertino non può ignorare e dove in passato ha già dovuto fare delle concessioni in termini di sicurezza e privacy, rischiando questa volta però di dover fare i conti inegli USA e non solo con legislatori e attivisti per i diritti umani.
I funzionari cinesi giustificano le nuove norme riferendo di essere preoccupati dalla possibilità che i dati dei cittadini cinesi siano memorizzati all’esterno e potenzialmente accessibili dall’intelligence statunitense. Ovviamente (ma questo i cinesi non lo dicono) i dati memorizzati sui server locali possono essere facilmente ottenuti dalle autorità statali.
In Cina, dal 2018 Apple ha già dovuto consegnare “le chiavi” di iCloud al governo locale, conseguenza della necessità di conformarsi alle locali leggi sulla cybersicurezza in base alle quali qualsiasi azienda è obbligata a memorizzare i dati su server fisicamente presenti nella Repubblica Popolare Cinese.
Nuove leggi di Pechino prevedono che Apple conservi su server locali anche dati sensibili quali statistiche sull’uso di iPhone e log relativi alle comunicazioni. Secondo alcuni analisti i dati in questione potrebbero essere sfruttati dai cinesi per tracciare o identificare dissidenti politici e attivisti.