Sul sito governativo statunitense We The People è stata avviata una petizione per chiedere alla Casa Bianca di «eliminare i provvedimenti che obbligherebbero Apple e altri produttori di dispositivi a creare “backdoor” che permettano al governo di accedere ai dati dei cittadini», controversia esplosa in concomitanza della richiesta di un magistrato che ha ordinato ad Apple di ottemperare la richiesta dell’FBI che vuole estrarre i dati da un iPhone in possesso da uno degli attentatori coinvolti negli attacchi terroristici di San Bernardino (California).
“Il governo degli Stati Uniti” si legge nella petizione, “ha chiesto ad Apple di fare un passo senza precedenti che minaccia la sicurezza dei suoi utenti. L’FBI chiede ad Apple di costruire una backdoor per bypassare i lucchetti digitali che proteggono le informazioni degli utenti sul suo noto iPhone. I sottoscritti, ci opponiamo all’ingiunzione che ha implicazioni ben oltre il caso in questione”.
Nel momento in cui scriviamo la petizione è stata già firmata da quasi 16mila persone. Dovrà arrivare a 100.000 firme entro il 18 marzo per ottenere un riscontro dalla Casa Bianca. Sulla questione cifratura Apple ha l’appoggio di big quali Google e Mozilla (il direttore esecutivo Mark Surman ha dichiarato a Wired UK che “il caso crea un precedente pericoloso che rappresenta una minaccia per la privacy dei consumatori. Le aziende dovrebbero essere incoraggiate a rafforzare la sicurezza dei loro prodotti, non a minarla”) ma anche di difensori dei diritti civili quali American Civil Liberties Union, Amnesty International e l’Electronic Frontier Foundation.