La Virginia, Stato federato degli USA, vanta più di un terzo dei data center iperscalabili, un numero tale da superare l’intera capacità di Cina e di tutta l’Europa, una concentrazione unica nello Stato che viene per questo motivo chiamata “Datacenter Alley” (il corridoio dei data center).
A riferirlo è The Register, spiegando che i dati arrivano da Synergy Research Group, secondo il quale gli USA detengono il 53% della capacità globale dei datacenter scalabili, come misurato dai carichi di lavoro IT critici nel secondo trimestre del 2022. I rimanenti data center si trovano in Cina, Europa e resto del mondo. Il dato non sorprende ma la concentrazione di queste tecnologie in un unico Stato potrebbe far storcere il naso, soprattutto se si tiene conto che le sedi di questi data center sono concentrate in piccole contee nella Virginia del Nord e lo scorso anno è stato già segnalato un tentativo di farne saltare in aria alcuni, allo scopo di “distruggere circa il 70% di internet”.
“Gli operatori che operano su iperscala tengono in considerazione numerosi fattori nel decidere dove localizzare le loro infrastrutture per datacenter”, spiega John Dinsdale, chief analyst di Synergy. “Questo comprende la disponibilità di immobili idonei, costi e disponibilità di opziono per l’allaccio alla rete elettrica, vicinanza ai clienti, il rischio di calamità naturali, incentivi locali, semplicità nei processi di approvazione, facilità nel fare impresa e dinamiche imprenditoriali, elementi che inevitabilmente portano alcuni operatori hyperscale a preferire determinate zone”.
Amazon dispone di diversi datacenter in strutture del Nord Virginia, ma anche Microsoft, Facebook, Google, ByteDance e altri ancora. Da soli Amazon, Microsoft e Google dispongono delle più ampie strutture hyperscale, ognuna delle quali vanta in zona oltre 130 datacenter rispetto agli 800 che si trovano in tutto il mondo.
Per quanto riguarda Apple, quest’ultima ha collaborato con Etsy, Akamai e SwissRE per supportare la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 165 megwatt vicino a Fredericksburg, Virginia, che attualmente fornisce energia pulita alla più estesa rete regionale.