Chris Lattner, l’uomo che inventato il linguaggio di programmazione Swift, all’inizio di quest’anno ha lasciato Apple per andare a lavorare a Tesla; recentemente ha lasciato anche l’azienda fondata da Elon Musk e non è chiaro cos’abbia intenzione di fare. In attesa di capire dove andrà a lavorare, il brillante sviluppatore ha partecipato a un incontro dedicato a Swift, evento parallel alla Worldwide Developers Conference (WWDC) di Apple. Per l’occasione ha parlato della sua partenza da Cupertino e del futuro del linguaggio.
A questo indirizzo trovate la trascrizione testuale delle parti più importanti; poiché si tratta di una conferenza dedicata agli sviluppatori, molte cose sono tecniche ma non sono mancate curiosità su Swift e ipotesi su come si evolverà in futuro questo linguaggio di programmazione.
La decisione di lasciare Apple, ha spiegato Lattner, è stata difficile. “Amo ovviamente Swift, è per me super-importante, ed è per questo che sono qui e sono ancora coinvolto nei meeting del Core Team e nell’evoluzione”.
Per quanto riguarda l’uso di Swift come linguaggio server, secondo Lattner questo ha molto da offrire rispetto a Go, Node.js, Ruby, PHP e altri per la sua capacità di eseguire velocemente codice. Le applicazioni scritte in Swift sono eseguite più velocemente, si comportano meglio e usano meno memoria, con ovvi risparmi in tempo di denaro per realtà che pagano l’esecuzione di applicazioni-server in base all’utilizzo della CPU. Per quando riguarda Java, ritiene che sia un ecosistema maturo con VM “davvero molto buone”; il problema in questo caso non è l’utilizzo della CPU ma che a parità di codice, le applicazioni scritte in Swift usano tre o quattro volte memoria in meno, elemento che può essere in alcuni frangenti importante
Per quanto riguarda il futuro, Lattner spera che tra 10, 15 o più anni, Swift domini a livello mondiale. Per ottenere questo è necessario scomporre vari problemi, in sottoproblemi. Il recente interesse dal mondo server non è casuale, ma è la naturale evoluzione verso alcuni degli obiettivi prefissati.
Swift è nato anche con l’obiettivo di essere un linguaggio semplice da apprendere, insegnare, concepito per diventare un linguaggio universale. Lattner sin dal primo giorno ha voluto fare in modo che la scrittura di un “Hello World” (un semplice programma che mostra in output la scritta “Hello, world!” usato come esempio iniziale per apprendere i primi rudimenti di un qualsiasi linguaggio di programmazione), fosse sufficiente una riga:
print("Hello World")
niente punti e virgole, nessun “\ns”, nessuna tipizzazione statica (“public static void main”).
La semplicità della sua sintassi ha consentito di creare Swift Playgrounds, app per imparare a programmare su iPad, offrendo un modo tutto nuovo per imparare a sviluppare utilizzando robot, droni e strumenti musicali.
Nel frattempo Swift riscuote sempre più successo e sono ormai centinaia di migliaia le applicazioni create con questo linguaggio e gli sviluppatori che l’hanno adottato direttamente, senza passare per Objective-C. Swift è dal 2015 diventato open source e include supporto per tutte le piattaforme software Apple – iOS, OS X, watchOS e tvOS – così come per Linux.
Il sogno di Chris Lattner è riuscire a fare in modo che molti programmatori potranno dire addio al C++, linguaggio di programmazione che è ancora l’unica scelta possibile per determinati compiti, ma che non manca di difetti. Quando un’intera classe di problemi sarà risolvibile usando Swift al posto di C++, allora Swift sarà davvero un linguaggio di programmazione universale.