Recentemente l’Europol – l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto – ha smantellato una rete sfruttata da 22 milioni di utenti usata per trasmettere streaming illegale di contenuti sportivi e altri contenuti pirata.
Questo “gioco” tra gatto e topo non ha mai fine come evidenzia una nuova operazione che ha coinvolto 150 Paesi su richiesta dell’ACE (Alliance for Creativity and Entertainment), alleanza della quale fanno parte grandi gruppi come Amazon, Apple TV+, Netflix, Paramount Global, Sony Pictures, Universal Studios, The Walt Disney Studios e Warner Bros. Discovery
Il sito francese Numerama spiega che più di 138 nomi di dominio sono stati bloccati, siti che portavano a totale di oltre 800 milioni di visite all’anno secondo l’associazione. La maggior parte dei siti in questione era ospitata su server presenti fisicamente in Vietnam. Secondo quanto afferma ACE l’ultima operazione ha portato a un riscontro positivo per tutti i suoi associati, compresi quelli specializzati nello streaming di eventi sportivi, come DAZN, BeIN Sports e Canal+.
La maggior parte dei “servizi” in questione trasmetteva contenuti sportivi. Due di questi, MethStream e CrackStreams, erano particolarmente seguiti per la trasmissione di eventi sportivi negli Stati Unit di leghe quali NBA (basket), NFL (Football americano) e UFC (MMA).
“La chiusura di questa rete di pirateria sportiva in diretta, nota a livello mondiale, è una grande vittoria nella nostra campagna contro la pirateria dei programmi sportivi in diretta e segue altre recenti azioni di successo da parte di ACE e delle forze dell’ordine in Vietnam”, ha affermato Larissa Knapp, Vicepresidente esecutivo e Chief Content Protection Officer per la Motion Picture Association (MPA). “I membri di ACE per gli sport in diretta affrontano una minaccia unica quando si tratta di pirateria digitale, poiché le trasmissioni sportive in diretta perdono un valore commerciale sostanziale una volta terminata la partita. La chiusura serve come avvertimento per gli operatori di pirateria ovunque, compresi gli operatori di pirateria sportiva in diretta, che ACE identificherà e chiuderà le loro operazioni illegali”.
Tra giugno e settembre del 2024 si è svolta l’operazione “Kratos” bloccando una rete distribuiva più di 2.500 canali televisivi e raggiungeva oltre 22 milioni di utenti in tutto il mondo senza il consenso dei titolari dei diritti d’autore. L’operazione ha coinvolto 15 Paesi, tra cui Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Romania, Svezia, Svizzera e Regno Unito.