La piattaforma di scoperta dei contenuti StumbleUpon ha annunciato la sua chiusura per il prossimo 30 giugno, dopo 16 anni di attività. Lanciato nel 2002, molto prima dell’avvento di siti come Facebook e Twitter, StumbleUpon consentiva agli utenti di “inciampare” (to stumble, da qui il nome del sito) su nuovi siti in maniera casuale, per scoprire immagini, video e molto altro materiale pubblicato online.
Nel periodo di massimo splendore StumbleUpon ha rappresentato anche una significativa fonte di traffico per gli editori i cui contenuti finivano sul servizio: fino ad agosto 2009 fu la principale fonte di traffico social online. In base ai dati raccolti fino ad oggi il sito ha accumulato circa 60 miliardi di “inciampi” per 40 milioni di utenti.
Consentendo agli utenti di passare da un contenuto all’altro ad un altro con un solo clic, la sua semplicità ha finito per diventare il suo svantaggio quando sono arrivate piattaforme più capaci e versatili.
“Dall’avvio di StumbleUpon il numero di persone con accesso a Internet è cresciuto di quasi 10 volte, mentre i telefoni cellulari e i social media hanno cambiato le nostre vite.” commenta il creatore Garrett Camp. “Il numero di piattaforme per condividere o ospitare i contenuti è aumentato in modo significativo, ma abbiamo ancora bisogno di strumenti migliori per aiutarci a filtrare attraverso la quantità di contenuti in esplosione sul web e trovare il segnale all’interno del rumore. E abbiamo imparato da SU che, mentre la semplicità è importante, lo è anche la possibilità di una gestione contestuale”.
Non si tratta però di un addio: come evidente sul sito attuale di StumbleUpon il servizio confluirà in Mix.com, fondato sempre da Camp, che ne raccoglierà il testimone. Tutti gli account saranno spostati su questo nuovo servizio che potrà portare avanti l’eredità del predecessore, migliorandone probabilmente i punti deboli e offrendo agli utenti un’esperienza maggiormente al passo con i tempi.