Apple starebbe sondando le possibilità di inserire chip Intel nelle prossime generazioni di iPhone che arriveranno dopo iPhone 6. A dare la notizia è Appleinsider che ha potuto leggere un report preparato da Timothy Acuri, della società di analisi finanziarie Cowen and Company, che a sua volta riporta rumors che arriverebbero direttamente da Cupertino. Apple non avrebbe, come ovvio, intenzione di sostituire i suoi processori della serie A con componenti Intel, ma starebbe cercando nuovi partner per i chip baseband, quelli che si occupano della gestione dell’antenna e della parte prettamente telefonica del device.
Lo stesso Acuri, però, ipotizza che potrebbe semplicemente essere una mossa per mettere pressione (e ottenere accordi economici più vantaggiosi) su Qualcomm, il colosso del silicio (specializzato proprio in telecomunicazioni) che attualmente, come svelato da iFixit fornisce il propri chip Lte per iPhone. Acuri, quindi non dà per probabile questa operazione, anche se, sempre in tema di componentistica degli smartphone di casa Apple, descrive una situazione nella quale gli equilibri dei fornitori potrebbero cambiare proprio a favore di Qualcomm, che potrebbe scalzare Broadcom nella produzione dei chip combo Wi-Fi/Bluetooth.
Non è la prima volta, quest’anno che si rincorrono i rumors a proposito di cambi di strategia da parte di Apple nella gestione dei suoi fornitori di chip base band: ad aprile si era rincorsa la voce (poi confermata) che Cupertino aveva fatto una campagna acquisti tra gli ingegneri più in vista proprio di Qualcomm e Broadcom per iniziare a produrre in house anche questo tipo di componentistica. Di sicuro, però, questa nuova indiscrezione – che pure è tutta da verificare e a dire la verità poco sostenuta anche da chi l’ha prodotta – ha un certo fascino: quello di un iPhone in qualche maniera “Intel Inside”. Sino ad ora, infatti, Intel è rimasta lontanissima dal mercato della telefonia mobile, soprattutto se marcata da una mela morsicata. Il momento nel quale si è avvicinato di più è quando ha acquistato (nel 2011) la divisione Wireless Solutions di Infineon, che aveva già prodotto il baseband dei primi iPhone, proprio per acquisire tecnologie (e soprattutto teste) nel settore wireless.