Intel ha informato i suoi clienti che entro la fine dell’anno intende aumentare i prezzi di tutta una serie di microprocessori e chip, citando l’aumento di costi di varia natura come causa.
Lo riferisce Nikkei Asia spiegando che il produttore ha previsto un aumento dei prezzi per l’autunno per prodotti quali unità di elaborazione (CPU) per server e computer vari, settore nel quale domina il mercato, ma anche in altri ambiti quali chip per Wi-Fi e altra connettività.
A riferirlo a Nikkei Asia sarebbero stati tre dirigenti del settore che vantano legami con Intel. Dirigenti della multinazionale specializzata nella produzione di dispositivi a semiconduttore, microprocessori, componenti di rete, chipset per motherboard chip per schede video e molti altri circuiti integrati, hanno riferito che l’aumento dei prezzi è causa dei costi crescenti per le attività produzione e dei materiali.
La percentuale di aumento prevista non è stata indicata e potrebbe essere diversa in base alle differenti tipologie di chip ma dovrebbe variare da una percentuale minima a singola cifra, e fino al 10% e anche fino al 20% per particolari tipologie di componenti. La mossa di Intel arriva nel mezzo di una impennata dell’inflazione negli USA e nel mondo, con un aumento dei prezzi medi delle esportazioni e delle importazioni mondiali di circa il 10% nel corso dell’anno, secondo analisi dei dati che arrivano dal commercio mondiale, con una variazione dei prezzi medi registrati lungo le principali filiere di manufatti
Recentemente sono circolate voci secondo le quali Apple intende aumentare il prezzo medio di iPhone di 100$, rispetto agli attuali listini. Tanti protagonisti all’interno del settore componenti stanno aumentando i prezzi per vari motivi, come Samsung che ha aumentato i prezzi di produzione di chip del 20% a maggio. I blocchi legati al Covid hanno anche causato problemi alla catena di approvvigionamento di Apple, con i partner che lavorano per recuperare il ritardo sulla produzione.