Le trattative tra China Mobile e Apple per l’introduzione di iPhone nell’immenso e allettante mercato cinese si protraggono da circa un anno. Ora il sito Web South China Morning Post, in una notizia poi ripresa da Cellular-news e anche Cnet, sostiene che China Mobile abbia richiesto a Cupertino la disattivazione di due chip fondamentali per il funzionamento e le caratteristiche di iPhone 3G: il collegamento 3G appunto e anche la tecnologia Wi-Fi.
Anche se a prima vista la richiesta di un iPhone 3G “mutilato” può sembrare controproducente, la strategia ha uno scopo per preciso per l’operatore China Mobile. Quest’ultimo sta installando ed espandendo una rete cellulare di terza generazione ma basata su standard proprietari cinesi e non compatibili con quelli 3G adottati a livello internazionale. Offrendo iPhone 3G gli utenti cinesi potrebbero essere invogliati a sbloccare lo smartphone per poi utilizzarlo sulla rete dell’operatore concorrente, China Telecom, che ha in programma la realizzazione di una rete 3G basata su tecnologie standard.
Se la notizia dovesse essere confermata Cupertino si troverebbe di fronte a un dilemma: per soddisfare le richieste di China Mobile sarebbe sufficiente la disattivazione di due funzioni hardware, una procedura realizzabile senza apportare alcuna modifica sostanziale al progetto iPhone 3G originale. Questo però comporterebbe limitazioni consistenti per gli utenti, con possibili conseguenze negative circa la percezione di Apple sul mercato cinese. D’altra parte le dimensioni e le potenzialità del mercato in discussione sono tali da giustificare anche qualche compromesso.
Ricordiamo che la Cina non è e non sarà l’unico paese a richiedere alcune limitazioni ad Apple per l’introduzione ufficiale di iPhone 3G. Con l’espansione internazionale di iPhone, Apple dovrà adeguarsi alle normative di varie nazioni, tra cui per esempio quella egiziana in cui il GPS è vietato, sull’argomento rimandiamo a questo articolo di Macity.