Sembra che i Ray-Ban Stories di Meta non abbiano raggiunto il successo sperato: è quanto emerge dall’ultimo report della società, trapelato grazie al New York Times, secondo cui meno del 10% degli utenti che ne hanno un paio li usa in maniera attiva.
D’altronde non è detto che una società debba necessariamente riscuotere successo con ogni prodotto che sforna, anche se si tratta di un colosso come Meta. Ad esempio Amazon in passato ha fatto un’esperienza simile con lo smartphone Fire, la cui vendita è stata interrotta nel giro di pochissimo tempo dopo il lancio.
È pur vero che nel caso di Meta, i fallimenti si stanno verificando più spesso di quanto sembri, basti pensare al disinteresse che ruota intorno al Metaverso.
I numeri
Nel caso dei Ray-Ban Stories, dal lancio (settembre 2021) al febbraio scorso ne sono stati venduti circa 300.000 paia, e intorno a quel periodo si registravano soltanto 27.000 utenti attivi mensilmente nonostante le ultime novità introdotte, come ad esempio l’integrazione di Whatsapp.
All’epoca si dava la colpa a problemi come scarsa connettività e durata della batteria, ma è probabile che anche l’incursione del garante italiano in merito alla vendita degli occhiali nel nostro paese possa aver influito negativamente sulle vendite degli occhiali.
Di conseguenza anche la divisione Reality Labs di Meta, in cui rientra la partnership con Ray-Ban, non starebbe andando benissimo, con una perdita di 3,7 miliardi di dollari registrata nel secondo trimestre. Costi associati allo sviluppo del Metaverso.
Meta Ray-Ban Stories 2 in dirittura d’arrivo
Nel frattempo sembra ormai certo che in autunno o nella primavera prossima arriveranno i Ray-Ban Stories di seconda generazione che, oltre ad offrire un’autonomia migliore, dovrebbe montare fotocamere più performanti ed essere disponibile in più modelli rispetto ai tre della generazione attuale (WayFarer, Round e Meteor).
Al momento questi ultimi vengono venduti in Italia a 329 Euro e non è chiaro se i Ray-Ban Stories 2 costeranno di più o se la prima versione resterà in commercio a un prezzo inferiore.
Meta si deve adeguare alle normative europee che richiedono il consenso esplicito dell’utente: a rischio miliardi in pubblicità mirata.