Il Wall Street Journal ha pubblicato un ritratto di Joe Kiani, il CEO di Masimo, l’azienda californiana specializzata in tecnologia medica che da tempo sta portando avanti una battaglia contro Apple per brevetti legati alla misurazione dell’ossigenazione nel sangue, causa che ha infiammato la statunitense International Trade Commission, portando al divieto di vendita di Apple Watch Series 9 e Apple Watch Ultra 2 negli Stati Uniti, ora sbloccato in attesa del pronunciamento della Corte d’Appello federale, atteso entro il 15 gennaio.
Il Wall Street Journal riferisce che Kiani (un iraniano emigrato negli USA) non è nuovo a battaglie di questo tipo: nel 2006 ha prevalso in una disputa durata sette anni con Nellcor, azienda rivale nel settore dei pulsossimetri digitali, e nel 2016 ha battuto anche un colosso come Philips in un altro caso simile nel quale erano contestati ancora una volta brevetti.
Kiani è convinto di avere ragione anche questa volta, conscio che affrontare la potenza di fuoco di Apple non sarà facile.
Nato in Iran, Kiani è arrivato con la sua famiglia in Alabama quando aveva 9 anni ed è cresciuto in una famiglia d’origine modesta.
L’a.d. di Masimo ha tre figli e riferisce di essere un amante della poesia persiana e dei Pink Floyd; da giovane studente si era fatto notare per i risultati in matematica, ha saltato alcune classi, frequentato aule con persone più grandi di lui, ed essendo solitamente il più piccolo, è abituato a combattere con persone che lo prendevano di mira. “Ho imparato che non puoi scappare dai bulli”, spiega. “Devi difenderti”.
A 14 anni i suoi genitori dovettero ritornare in Iran, lasciandolo solo con la sorella. Si diplomò in anticipo alle superiori e nel 1987 ha conseguito la laurea in Ingegneria elettronica alla San Diego State University.
Masimo è stata fondata nel 1989, quando Kiani aveva 24 anni, dopo avere deciso di non far parte di una startup perché quest’ultima non avrebbe seguito suoi consigli su come creare un pulsossimetro che poteva indicare risultati errati se il paziente si muoveva.
Nel 1994 l’incontro con Nellcor, azienda dalla quale avrebbe potuto ottenere ricavi che avrebbero permesso a Kiani di vivere di reddita ma l’accordo non fu siglato e nel 1999 Masimo citò l’azienda in questione per violazione di brevetti. Nel 2006 si arrivò a un accordo, con il risarcimento dei danni e il riconoscimento di royalty che nel tempo hanno permesso di ottenere 800 milioni di dollari. Una portavoce di Nellcor riferisce che l’azienda non concorda con la narrazione di Masimo sulle questioni del licensing e l’andamento della battaglia legale, riferendo di non poter indicare dettagli per via di accordi riservati.
Nel 2009 Masimo citò in giudizio la Royal Philips (“Philips”) sempre per una questione di brevetti, arrivando a un accordo nel 2016, con la multinazionale olandese che dovette pagare 300 milioni di dollari e siglare accordi per integrare tecnologie brevettati in prodotti che, secondo Masimo, hanno permesso di vendere dispositivi per oltre 1 miliardo di dollari.
Nel 2013 fu presentato un pulsossimetro che era possibile collegare a dispositivi Apple. La Casa di Cupertino si fece sentire pochi mesi dopo, ma non si arrivò ad una acquisizione, anche perché Masimo è un’azienda orientata sul settore medicale in generale, Apple su quello consumer.
Dopo l’incontro, Apple reclutò ad ogni modo lo chief medical officer di Masimo, e anche un ingegnere di spicco che lavorava per una spinoff dell’azienda medicale e decine di altri ex dipendenti di Masimo. Nell’ambito delle cause che hanno visto Apple e Masimo contrapposte, gli ex dipendenti di Masimo hanno ribadito che la Mela non ha mai chiesto loro informazioni sulle tecnologie della precedente azienda, invitandoli esplicitamente a non usare informazioni privilegiate.
Nel 2019 Apple ha brevettato alcune tecnologie legate alla misurazione dell’ossigeno nel sangue e nei brevetti in questione appaiono i nomi di ex dipendenti Masimo.
Mohamed Diab, co-fondatore e inventore di Masimo, riferisce che la scoperta di questi brevetti sono stati per lui come “un pugno nello stomaco”, alludendo a un comportamento “penoso” da parte dei suoi ex colleghi.
Nel 2020 la decisione di citare in giudizio Apple dopo la presentazione degli Apple Watch Series 6 con pulsiossimetro di serie. La battaglia con Apple è costata finora circa 100 milioni di dollari.
Cupertino non ha finora voluto sentire ragioni e intavolare accordi con Kiani. Quest’ultimo sembra intenzionato a combattere fino alla fine, ritenendo che sia una questione di principio e una lezione contro le aziende più grandi. Il brevetto di Masimo sul suo metodo di misurazione dell’ossigenazione nel sangue scadrà nel 2028 ed è improbabile che la situazione resti in stato di stallo per tutto questo tempo.