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ChatGPT e OpenAI rischiano la prima causa per diffamazione

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Le potenzialità di chatGPT e AI sono enormi, di portata rivoluzionaria, tanto che persino i più ferventi sostenitori come Sam Altman, fondatore di OpenAI e Bill Gates pur decantandone le infinite applicazioni, dichiarano nelle interviste di temere che qualcosa possa andare storto, che nel processo di sviluppo la tecnologia AI ottenga capacità e funzioni non previsti, intraprendendo un percorso nocivo per l’uomo e l’umanità: impossibile stabilire ora la fondatezza di queste preoccupazioni inquietanti, ma prima della fine dell’uomo e dell’umanità sembra che ChatGPT, AI e più nello specifico OpenAI rischiano il primo processo per diffamazione.

Ancora una volta il problema è quello delle allucinazioni, vale a dire degli errori che nel linguaggio informatico fino a oggi abbiamo indicato come bug, ma per chatGPT e AI non si tratta di un baco di programmazione o almeno non solo di quello. Perché le allucinazioni rilevate in tutti i modelli di intelligenza artificiale generativa portano a creare false notizie, inclusi resoconti di episodi e collegamenti mai avvenuti in realtà e questo può creare seri problemi quando errori e allucinazioni riguardano uomini e donne reali, persone fisiche.

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Al momento i casi più noti sono due: negli USA un professore di legge è stato ingiustamente accusato da ChatGPT di cattiva condotta sessuale, sostanzialmente inventando un inesistente scandalo sessuale, come segnala The Washington Post. Sempre inventando fatti non avvenuti, questo a partire da dati e informazioni esistenti, ChatGPT ha accusato ingiustamente di corruzione un sindaco in Australia.

Brian Hood, sindaco di Hepburn Shire poco distante da Melbourne è stato informato da altri che ChatGPT lo aveva nominato come colpevole in uno scandalo di corruzione che coinvolgeva una filiale della Reserve Bank of Australia nei primi anni 2000, come segnala Reuters.

In realtà Hood allora lavorava per Note Painting Australia per la stampa di banconote straniere nel Paese ed era stato proprio Hood a denunciare alle autorità gli episodi di pagamento e tangenti per vincere i contratti per la stampa di valuta.

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Gli avvocati di Hood hanno precisato che il loro difeso non è mai stato accusato di alcun crimine, informando OpenAI tramite lettera il 21 marzo richiedendo la correzione degli errori di ChatGPT entro 28 giorni, in caso contrario valuteranno una denuncia per diffamazione.

In Italia invece ChatGPT è stato bloccato dal garante della Privacy, una mossa che ha suscitato scalpore, ma che sembra altri stati stiano prendendo in considerazione. Qui le cinque migliori alternative per usare ChatGPT nonostante il blocco, oltre a PizzaGPT. Tutte le notizie che parlano di Intelligenza Artificiale sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet

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