OpenAI sta intensificando i controlli sulla privacy di ChatGPT: la società ha annunciato che gli utenti del chatbot possono ora disattivare la registrazione delle loro conversazioni, impedendo che le loro informazioni siano utilizzate come dati per l’addestramento del modello di intelligenza artificiale.
I nuovi controlli sono disponibili nella sezione delle impostazioni utente di ChatGPT, sotto una nuova sezione chiamata “Data Controls”. Disattivando l’opzione “Chat History & Training”, le chat recenti non saranno più visibili nella barra laterale.
Anche se la registrazione delle conversazioni e l’addestramento sono disattivati, OpenAI conserva comunque le chat degli utenti per 30 giorni, come misura di sicurezza per prevenire eventuali abusi. La società afferma che leggerà queste informazioni solo in caso di necessità, dopodiché verranno eliminate in modo permanente.
Inoltre, OpenAI ha annunciato un nuovo abbonamento ChatGPT Business, oltre al piano ChatGPT Plus di 20 dollari al mese. Il piano Business è destinato a “professionisti che hanno bisogno di maggiore controllo sui loro dati e alle aziende che cercano di gestire i propri utenti finali”.
Questo piano seguirà le stesse politiche di utilizzo dei dati dell’API, il che significa che i dati degli utenti non verranno utilizzati per l’addestramento di default. Il piano sarà disponibile “nei prossimi mesi”.
Infine, la startup ha annunciato una nuova opzione di esportazione che consente agli utenti di inviare via email una copia dei dati memorizzati. OpenAI afferma che questo aiuterà gli utenti a capire quali informazioni vengono conservate e consentirà loro di spostare i dati altrove, se desiderato.
A inizio mese, tre dipendenti di Samsung sono stati criticati per aver divulgato informazioni sensibili al chatbot, tra cui note di riunioni registrate. Per impostazione predefinita, OpenAI utilizza le indicazioni degli utenti per addestrare i suoi modelli e quindi invita i suoi utenti a non condividere informazioni sensibili con il bot, aggiungendo che “non è in grado di eliminare specifiche indicazioni dalla cronologia degli utenti”.
Con il crescente utilizzo di ChatGPT e altri assistenti di scrittura basati sull’AI negli ultimi mesi, questa nuova attenzione alla privacy da parte di OpenAI è una modifica certamente benvenuta. Al momento, però, il chatbot resta inaccessibile dall’Italia fino a quando il servizio non offrirà tutte le misure sulla privacy richieste dal Garante.
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