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Non solo ChatGPT, il Garante indaga su altri sistemi AI

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AGCOM è al momento tra le autorità nazionali per la protezione dei dati più attive tra le 31 che sovrintendono al regime europeo di privacy dei dati noto come GDPR: dopo la chiusura momentanea di ChatGPT, poi tornato online, il Garante vuole indagare su altre intelligenze artificiali e modelli AI, al fine di tutelare il più possibile i consumatori.

L’agenzia è stata la prima a vietare chatbot di intelligenza artificiale come ChatGPT, oltre ad imporre sanzioni al produttore di software di riconoscimento facciale Clearview AI e a limitare TikTok in Europa.

A marzo ha temporaneamente vietato il bot ChatGPT di OpenAI, oltre ad aver avviato un’indagine sulla presunta violazione delle regole sulla privacy dell’applicazione. Adesso il Garante è pronto a indagare su altre piattaforme AI.

Pianifichiamo di avviare una revisione ampia delle applicazioni di intelligenza artificiale generativa e di machine learning disponibili online perché vogliamo capire se questi nuovi strumenti affrontano le questioni legate alla protezione dei dati e alla conformità alle leggi sulla privacy – e avvieremo nuove indagini, se necessario

Così ha riferito Agostino Ghiglia, membro del consiglio del Garante ai microfoni di Reuters.

Dopo il ban a ChatGPT pronta la task force per controllarlo

Il successo di ChatGPT ha spinto giganti tecnologici come Alphabet e Meta a promuovere le proprie versioni di chatbot, mentre legislatori e governi di tutto il mondo stanno discutendo nuove leggi che potrebbero richiedere anni prima di essere applicate.

Stiamo cercando tre consulenti di intelligenza artificiale perché siamo consapevoli che gli strumenti di AI stanno evolvendo molto rapidamente e abbiamo bisogno di esperti con competenze tecniche per aiutarci nella nostra attività di protezione dei dati

Questa mossa è l’ultimo esempio di come alcuni regolatori si affidino alle leggi esistenti per controllare una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il modo in cui le persone, le aziende e la società operano.

Nella sua azione contro ChatGPT, il Garante ha utilizzato le disposizioni del GDPR, in particolare quelle che proteggono i minori e concedono alle persone il diritto di richiedere la cancellazione e di opporsi all’uso dei loro dati personali.

Dopo le misure adottate da OpenAI, sviluppatore dietro ChatGPT, il garante ha concesso la riapertura in Italia del chatbot, oggi raggiungibile a questo indirizzo. Ad ogni modo AGCOM sottolinea come ci vorranno anni perché eventuali nuove leggi in grado di regolare le tecnologie AI entrino in vigore. Fino ad allora, toccherà ai watchdog di tutto il mondo intervenire per prevenire eventuali abusi.

Tutte le notizie che ruotano attorno ai chatbot e all’intelligenza artificiale generativa si trovano a partire da questa pagina.

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