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OpenAI rivela che l’uso smodato di ChatGPT è sintomo di solitudine

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C’è una corrispondenza tra chi usa tanto i chatbot come ChatGPT e l’aumento della solitudine, con gli utenti più assidui di questi servizi sempre meno disposte a passare tempo per socializzare. È quanto emerge da una ricerca di OpenAI che si è svolta in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT).

Coloro che trascorrono più tempo nel chattare ogni giorno con ChatGPT tendono a riferire alti livelli di dipendenza emotiva, usi problematici delle chatbot e un aumento della solitudine. I dati emergono da studi condotti da ricercatori delle due organizzazioni; lo studio di OpenAI è nato per capire meglio come le persone interagiscono con i chatbot, e tenerne conto per una progettazione responsabile, ha spiegato Sandhini Agarwal, alla guida di un team che si occupa dell’affidabilità dell’AI e co-autore della ricerca.

La ricerca è stata condotta seguendo circa 1000 persone per un mese ma già in precedenza OpenAI si è preoccupata delle reazioni che alcune persone sviluppano nei confronti dei chatbot, con utenti che hanno mostrato segni di attaccamento emotivo al software, con ovvie preoccupazioni sull’impatto a lungo termine delle interazioni.

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OpenAI sembra in qualche modo riconoscere che le AI potrebbero avere un impatto negativo sulle persone nel mondo reale e le cose potrebbero peggiorare con la possibilità delle chabot di rispondere von voce umana.

Ad agosto dello scorso anno, OpenAI aveva evidenziato l’attaccamento di alcune persone nelle interazioni con ChatGTPT, in grado di offrire un senso di conforto e compagnia, “legami” che possono portare a un impatto negativo sulle interazioni sociali tradizionali.

Nulla di nuovo sotto il sole: ci viene ancora una volta in aiuto il riferimento alla pellicola “Her” (Lei)del 2013 scritto e diretto da Spike Jonze, dove si immagina un uomo solo e introverso, che riesce a creare un legame emotivo con “Samantha”, voce di un sistema operativo basato su un’intelligenza artificiale in grado di evolvere, adattandosi alle esigenze dell’utente. La spinta è proprio quella della solitudine.

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