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ChatGPT e OpenAI indagati in Canada per violazione privacy

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Il Canada ha aperto un’indagine su OpenAI, azienda che ha creato il chatbot basato su Intelligenza Artificiale AI generativa ChatGPT: il ommissariato per la protezione della privacy del Canada ha annunciato di aver aperto un’indagine sull’azienda dietro ChatGPT, proprio mentre il Garante italiano ne ha bloccato l’accesso e sempre più voci chiedono una maggiore regolamentazione dell’intelligenza artificiale AI.

Si dovrebbe imporre un obbligo di trasparenza a coloro che sviluppano sistemi di intelligenza artificiale giganti? E’ questa, in sostanza, la domanda cui mira a dare risposta il procedimento canadese. L’indagine sull’azienda americana OpenAI “è stata avviata a seguito di un reclamo secondo il quale le informazioni personali sono state raccolte, utilizzate e comunicate senza consenso” degli utenti, ha dichiarato l’organo governativo.

Lanciato a novembre, il chatbot ChatGPT di OpenAI utilizza informazioni disponibili online per rispondere in modo dettagliato alle richieste degli utenti.

Il Canada apre un’indagine sull’azienda che ha creato ChatGPT

“Dobbiamo seguire l’evoluzione rapida dei progressi tecnologici, e persino mantenere un passo avanti su questo fronte”, ha dichiarato il commissario per la protezione della vita privata del Canada, Philippe Dufresne, in un comunicato.

Finanziato dal gigante informatico Microsoft, che lo ha aggiunto a diversi dei suoi servizi e software, è stato talvolta presentato come un potenziale concorrente del motore di ricerca Google, anche se in realtà il paragone sarebbe più corretto con la piattaforma Bard di Big G.

La settimana scorsa, il miliardario Elon Musk – uno dei fondatori di OpenAI che ha successivamente lasciato il consiglio di amministrazione – e centinaia di esperti di tutto il mondo hanno chiesto uno stop di almeno sei mesi alla ricerca su grandi sistemi AI equivalenti a GPT-4 l’ultima versione del modello su cui si basa la piattaforma, lanciato a metà marzo. Secondo i firmatari della lettera la richiesta di una pausa è motivata da “rischi significativi per l’umanità”.

ChatGPT e più in generale AI suscita certamente preoccupazioni ben più profonde del solo sfruttamento dei dati personali e della privacy: l’Unione europea sta attualmente preparando un progetto di regolamentazione che potrebbe essere finalizzato entro l’inizio del 2024. Europol, l’agenzia di polizia europea, ha recentemente avvertito che i criminali sono pronti a sfruttare l’intelligenza artificiale, tra cui i chatbot, per commettere frodi e altri reati informatici.

Qui trovate le cinque migliori alternative a ChatGPT accessibili dall’Italia. Tutte le notizie che parlano di Intelligenza Artificiale sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet.

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