Focus One è presentato come il primo dispositivo indossabile progettato specificatamente per comprendere e analizzare i livelli di attenzione dell’utente. Sfruttando un hardware proprietario e un algoritmo basato su una formula che gli ideatori affermano essere stata sviluppata dalla NASA, il dispositivo a loro dire è in grado di “tradurre” i segnali del cervello in corrispondenti livelli di attenzione.
L’oggetto è co-sviuppato da scienziati del Center for Brain Science dell’Università di Harvard e scuole di specializzazione in scienze dell’educazione. L’obiettivo è “rompere il tradizionale meccanismo di funzionamento o modello di aula scolastica” proponendo alle scuole quelli che a loro dire sono “i più avanzati sistemi tecnologici disponibili” migliorando l’insegnamento e l’esperienza di apprendimento nel suo complesso.
“Nelle tradizionali classi, per gli insegnanti può essere arduo capire facilmente quali studenti hanno difficoltà a comprendere alcune materie” spiega l’azienda. “Può essere difficile anche ottenere indicazioni su quali siano i metodi maggiormente efficaci per coinvolgere la classe. Alcuni studenti, inoltre, potrebbero sentirsi frustrati quando non vengono coinvolti o quando ottengono risultati scolastici peggiori di altri”.
Usando Focus 1, l’insegnante è in grado di verificare immediatamente il coinvolgimento degli studenti, il basso o elevato grado di attenzione. All’insegnante è notificato in tempo reale il livello medio di attenzione della classe o quando questo è troppo basso, permettendo di capire il momento in cui è necessario ri-coinvolgere i ragazzi. Quando gli studenti dibattono o lavorano in progetti di gruppo, l’insegnante può osservare i vari livelli di attenzione da un unico punto di riferimento. Sfruttando queste informazioni può offrire suggerimenti individuali a chi ne ha bisogno. Il meccanismo si propone anche come un metodo per consentire all’insegnante di capire dove deve migliorare sfruttando i sistemi di report che mostrano i livelli di attenzione nel corso della lezione, comprendendo cosa funziona, cosa perfezionare o dove prestare attenzione.
A detta dei produttori, Focus 1, consente di gettare le basi per solide fondamenta sulle quali sviluppare un nuovo approccio all’insegnamento, tenendo conto di meccanismi che permettono di coinvolgere molto di più gli studenti in classe. Gli allievi possono sfruttare i report del dispositivo come strumenti di auto-valutazione per sviluppare in proprio capacità da autodidatta.
Tutti questi elementi dovrebbero permettere a insegnanti e studenti di migliorare il rendimento scolastico, l’efficienza dell’apprendimento e il livello di attenzione portando nel complesso a una più piacevole e soddisfacente esperienza educativa.
Gli amministratori scolastici possono sfruttare i big data per analisi specifiche che consentono di comprendere quando gli utenti sono in grado di essere meglio concentrati, ottimizzando gli orari dei corsi. È anche possibile accelerare la crescita professionale degli insegnanti individuando le prassi migliori da seguire.
Se sempre più scuole adotteranno questo sistema, l’azienda intende costruire un database specifico partendo dal quale ospedali e centri di ricerca potranno capire meglio meccanismi di funzionamento del cervello, aprendo le porte a nuovi campi di ricerca, anche per quanto riguarda patologie cerebrali, inclusi i meccanismi che potrebbero causare o prevenire alcune malattie. Altri dettagli a questo indirizzo.