Nel primo giorno di apertura ufficiale del CES non potevamo fare a meno di visitare uno degli stand Italiani qui al salone e quello che destava di più la nostra curiosità era sicuramente quello di im Watch, un oggetto tecnologico di cui abbiamo a seguito a distanza la nascita e la crescita, dapprima un po’ dubbiosi per la somiglianza della campagna pubblicitaria a quelle di Apple, dall’altra fiduciosi nell’arrivo del prodotto finale per le illustrazioni da prototipo che man mano si trasformavano da un oggetto sottilissimo a quelle più verosimili di un oggetto da produzione.
A vederlo dal vivo però im Watch sembra abbastanza proporzionato e la scelta di proporlo in una miriade di colori lo rende ancora più simpatico e fascinoso.
Quello che però ci interessava in questo primo approccio era verificare la funzionalità dell’interfaccia e il grado di interazione con iPhone. Si può dire che la prova sia riuscita visto che, come ci ha raccontato il responsabile dello sviluppo software gran parte delle funzionalità più interessanti vengono sfruttate attraverso la version del protocollo Bluetooth disponibile sia con il telefono di Apple sia con i modelli top di Galaxy Samsung.
E si perché non dimentichiamoci che im Watch è un prodotto basato sul sistema operativo Android che sfrutta in buona parte le API dell’OS di google ma adattati ad una interfaccia di 240×240 pixel.
I servizi, web, le rubriche, le chiamate, i messaggi: tutto può passare attraverso l’im Watch e permettervi di lasciare il telefono in tasca perché vedrete le informazioni più’ interessanti sul vostro polso.
Come dicevamo e come si può vedere in parte dal nostro video, l’interfaccia e l’operatività anche se non velocissime come quelle a cui siamo abituati con iPhone sono a livello di tutti i dispositivi Android con schermo standard e con buona navigabilità tra le applicazioni e accesso veloce a tutti i dati che il telefono che avete in tasca può fornire ad im Watch tramite Bluetooth. Siamo lontani anni luce dai timidi e molte volte mal riusciti tentativi di portare una interfaccia efficiente sullo schermo di un orologio.
Ovviamente la somiglianza con iPod nano touch non è casuale ma del resto lo è pure quella di Android rispetto ad iPhone e chi ha pensato ad imTouch sa benissimo che il riferimento per tutti i prodotti innovativi è il lavoro che ha fatto Apple in questi anni.
im Watch non dipende sempre da un telefono terzo perché ovviamente può funzionare autonomamente da lettore musicale e ovviamente da orologio e questo prolunga la sua autonomia.
Nelle prossime ore vi parleremo anche dei servizi musicali imMusic abbinati all’orologio smart.
Lo stand di im Watch era ovviamente affollato di curiosi e l’interesse verso il prodotto è molto alto: le consegne del prodotto finito dovrebbero arrivare come promesso intorno alla fine di Gennaio. Per maggiori informazioni e modelli ovviamente si può ricorrere al sito ufficiale.
Da parte nostra un grande “in bocca al lupo” e tanti complimenti a tutto il team di iWatch per il coraggio e la forza di iniziare una avventura di questo tipo con un progetto ambizioso con traguardi di eccellenza.