Il PlayBook, il tablet che nei piani di RIM dovrebbe entrare nello stesso mercato di iPad e sottrarre al dispositivo di Apple visibilità e clienti, è apparso come prodotto reale al CES di Las Vegas. La presentazione avvenuta in alcuni incontri privati ha tolto parzialmente i veli sia sull’hardware che sull’interfaccia del dispositivo di Waterloo, dando un’idea abbastanza precisa di alcuni elementi del sistema operativo e sulle prestazioni.
Più piccolo di iPad (7 pollici da 1024X600 pixel) con un processore multicore Cortex A9, il Playbook ha due telecamere, una da 3 megapixel frontale e una da cinque magapixel posteriore; è spesso un centimetro e pesa circa tre etti ed appare a prima vista piuttosto maneggevole. È dotato di porte compatibili con USB e HDMI.
Le novità principali si notano nei filmati che, come quello di C/Net, mostrano l’interfaccia. Il sistema è multitasking con un passaggio tra una e l’altra applicazione che avviene strisciando il dito sullo schermo; nella parte inferiore si vede una springboard simile a quella di iOS 4 che contiene, però, non solo le applicazioni attive ma tutte le applicazioni installate. Scorrendo il dito sullo schermo, quando si è sulla schermata home, si passa da una serie di icone alle altre come succede con iPad o iPhone. Le applicazioni che si vedono nei filmati, si legge in alcuni report, sono tutte basate sulla tecnologia AIR di Adobe, anche se il PlayBook è in grado di far girare applicazioni in codice nativo. Probabilmente la scelta di RIM di mostrare ai giornalisti solo e unicamente applicazioni basate su AIR deriva da una non ancora completa ottimizzazione di quelle costruite per il sistema QNX.
Il tablet di RIM sarà rilasciato in una versione solo con Wi-Fi entro l’inizio della primavera. In estate arriverà un modello per le reti di Sprint, terzo operatore mobile americano, e sarà compatibile anche con la tecnologia 4G. Restano da vedere le strategie per l’Europa, non ancora dichiarate ufficialmente.